Il problema dei migranti, in attesa del passaggio in Francia a Ventimiglia, fa registrare un cambio di scena, con polizia e carabinieri che hanno iniziato questa mattina il loro sgombero, non senza momenti di tensione, viste le resistenze di alcuni che non volevano lasciare le loro posizioni.
Il problema che si sta registrando in questi giorni al confine con la Francia è ormai noto; le autorità francesi non consentono l’ingresso dei migranti nel loro territorio. Per questo le autorità italiane hanno iniziato a far sgomberare i migranti che si erano accampati sia nelle aiuole di Ponte San Ludovico, che sugli scogli dei “Balzi Rossi”. Durante queste operazioni si sono verificati dei tafferugli e si ha notizia di un giovane migrante che avrebbe avuto un malore, restando a terra, ma si è successivamente ripreso.
I migranti sono stati portati su un autobus della CRI, e sono in attesa di partire. Il transito al posto di confine di San Ludovico è bloccato, mentre si transita regolarmente dall’altro, situato a Ponte San Luigi. A dar manforte ai migranti ci sono anche degli italiani, che esprimono la loro solidarietà, ma la soluzione del problema dei migranti può essere solo “politica” come ha ribadito anche il primo cittadino della città ligure. Nella serata di ieri lo stesso sindaco, per far fronte ai problemi creati dalla sosta dei migranti aveva chiesto un aiuto da parte della Protezione Civile, che è stato però negato, anche in seguito alla posizione assunta dal neo presidente della regione, Giovanni Toti.
La chiusura delle frontiere con la Francia ha provocato anche casi come quello di una famiglia somala, con i figli che sono riusciti a passare il confine e si trovano a Parigi, da dove hanno telefonato alla madre, che è invece ancora in Italia, visto il cordone attuato dalla Gendarmerie. Molti migranti, dopo aver provato a passare il confine a Ventimiglia, sono tornati indietro ed hanno tentato una strada alternativa con la ferrovia che passa in territorio francese e poi torna in quello italiano, riuscendo a scendere oltre confine.
Altri ancora, sempre a mezzo ferrovia, sono partiti da Torino, con destinazione Lione. Molti invece, quelli che ormai vengono definiti gli “irriducibili”, che sono da almeno cinque giorni sotto il sole ed anche sotto le tempeste d’acqua di questi giorni, non vogliono mollare e gridano la loro rabbia per questo blocco. Molti di loro sono giovani, con età variabili tra i 15 ed i 25 anni.