Benché il cibo e la buona tavola siano tra le passioni più note degli Italiani, le ultime indagine statistiche hanno rilevato un considerevole aumento delle allergie alimentari nella popolazione. Si stima infatti che, negli ultimi trent’anni, il numero delle persone affette da tali reazioni sia cresciuto fino a coinvolgere il 3% degli infanti e il 4% degli adulti.
Tra questi l’ 1% è dichiaratamente celiaco, ossia allergico al glutine, e si suppone che la medesima percentuale descriva il numero di coloro che lo sono, ma non sono clinicamente accertati.
Per tutelare le necessità e la salute delle persone sensibili al problema, l’Unione Europea ha redatto un Regolamento, denominato “Regolamento FIAC 1169/2011“, con cui impone ai locali pubblici e ai produttori alimentari di rendere noto ai clienti gli allergeni contenuti nei cibi da loro commercializzati.
Questa normativa, entrata in vigore già dal 25 Ottobre 2011, imponeva come data ultima per la sua attuazione il 13 Dicembre 2014.
A partire da tale giorno infatti, i settori interessati han dovuto tempestivamente provvedere alle dichiarazioni palesi e manifeste dei fattori che potrebbero scaturire allergie se assunti da alcuni individui.
Nei bar, nei ristoranti e in tutti gli altri locali pubblici, dove si preparano e si servono alimenti, si son dovuti ristampare i menù. Questi non devono solo più elencare i cibi che costituiscono il piatto, ma indicarne, nel dettaglio, tutte gli ingredienti considerati allergenici.
Non sarà sufficiente il semplice avviso verbale degli operatori, il Regolamento europeo richiede, infatti, la pubblicazione scritta dell’elenco stilato dall’Organizzazione Mondiale di Allergologia.
I supermercati e i rivenditori di prodotti alimentari confezionati non potranno acquistare e commercializzare alimenti privi di tali indicazioni, chiare e inequivocabili, sulle etichette. La palla passa quindi in mano alle aziende produttrici che dovranno appunto aggiornare le illustrazioni che accompagnano le loro merci.
Le nuove etichette, oltre all’ormai consolidata prassi di inserire tutti gli ingredienti, le indicazioni dello stabilimento di produzione e la data di scadenza, dovranno perentoriamente elencare i contenuti che possono scaturire allergie utilizzando un carattere e un formato più grande rispetto alle altre informazioni.
Il Regolamento Fiac sottolinea che le dovute precauzioni devono proteggere coloro che soffrono di allergie alimentari e non semplicemente di intolleranze alimentari.
Necessaria è infatti la distinzione tra queste due patologie, ben spiegata in un opuscolo informativo divulgato dal Ministero della Salute.
L’allergia consiste in una risposta avversa del sistema immunitario alla recezione di un allergene. Questo viene considerato dal corpo un elemento estraneo, probabile causa di danni. Gli anticorpi entrano quindi in azione per difendersi dall’intruso, provocando una replica sproporzionata che può causare conseguenze così gravi all’organismo, tanto da poter portare alla morte del soggetto se non vengono somministrate tempestivamente delle cure adeguate.
Le intolleranze alimentari, invece, sono causate dalla mancanza di capacità dell’organismo di digerire o metabolizzare un determinato alimento. Questa reazione tossica può essere causata da una massiccia assunzione di un determinato cibo di cui il corpo diventa saturo. La ribellione dell’organismo in questi casi non prevede, però, un coinvolgimento del sistema immunitario.
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