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Amanda Knox: nuova vita da giornalista

Amanda Knox, condannata a 28 anni e sei mesi di reclusione per aver partecipato all’omicidio della studentessa inglese, nonché sua compagna di stanza nella casa di Perugia, ha ricominciato una nuova vita nella città da cui era partita per studiare.

La giovane oggi lavora per il giornale West Seattle Herald, un piccolo quotidiano diffuso nella sua città.

Amanda, quindi, cerca di riprendersi la sua vita e di tornare la persona che era prima che succedesse la tragedia che l’ha coinvolta. Il direttore del giornale Patrick Robinson dice di averla assunta proprio per darle l’opportunità di riprendere una vita normale come tutte le altre ragazze della sua età.

Al giornale Daily Beast, il direttore dichiara che hanno offerto ad Amanda questo posto di lavoro come avrebbero fatto con qualsiasi altra persona e che prima di assumerla comunque hanno valutato le sue capacità concludendo che è una giornalista intelligente e molto qualificata nonostante tutto quello che è successo.

All’inizio della sua nuova carriera da giornalista Amanda aveva chiesto alla redazione del giornale di non pubblicare il suo vero nome ma di utilizzare uno pseudonimo per non compromettere il suo lavoro.

Il direttore aveva accolto la sua richiesta soprattutto per proteggerla e per darle l’opportunità di scrivere senza essere riconosciuta e quindi senza essere giudicata per quello che era successo nella sua vita privata.

Dopo alcuni mesi, visto il successo ottenuto dal suo lavoro e dai suoi articoli, Amanda ha deciso di firmare i suoi contenuti con il suo vero nome.

Comunque, per proteggere la ragazza dai giornalisti e dai curiosi, il giornale per cui lavora ha deciso di svolgere tutte le riunioni in privato.

La Knox scrive articoli su diversi argomenti come recensioni di spettacoli teatrali o notizie di cronaca locale.

La vicenda che l’ha coinvolta nell’omicidio di Meredith, insieme all’allora fidanzato Raffaele Sollecito, non si è ancora conclusa, infatti, dopo la condanna del 2014 della Corte d’Appello d’Assise, i suoi legali hanno proposto a giugno il ricorso in Cassazione in quanto sono fermamente convinti della sua innocenza.

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