Fin dal voto decisivo -che ha decretato la vittoria della Brexit- ci sono stati diversi scontri all’interno del Parlamento britannico, ancora una volta ci si trova di fronte ad accese discussioni. Questa volta ad essere coinvolte sono la ministra Leadsom e la Premier del partito Tory Theresa May.
Negli ultimi giorni i dibattiti sembrano essere sempre più accesi, non da meno la ministra Leadsom sembra aver dato le dimissioni a causa delle <<troppe>> concessioni all’opposizione che la May ha permesso all’interno del testo di legge per l’attuazione della Brexit.
Mentre per la May i compromessi sono <<L’unica via d’uscita>> per la Leadsom la sua collega risulta priva di polso e autorità. Brexit o non Brexit il problema sembra proprio scaturire dall’interno al Parlamento.
Nel frattempo nel corso di una seduta in parlamento, è stata avanzata una proposta: campo libero affinché i laburisti possano prendere in mano la questione Brexit e la stesura del testo, in cambio di un voto favorevole. La Premier, rifiutando questa proposta ha ribadito la possibilità – a patto che il testo di legge a possa essere presentato a giugno- che consentirebbe all’opposizione di richiedere un secondo referendum. Sottolineiamo quanto quest’ipotesi sia però molto lontana dalle intenzioni della May stessa.
Insomma il partito Tory, a cui è a capo Theresa May, sembra messo in pericolo e in particolare la sua figura professionale apparentemente -secondo alcune testate giornalistiche britanniche- potrebbe vacillare. Da un lato potrebbe arrivare il voto di sfiducia da parte di alcuni laburisti, dall’altro il pericolo potrebbe subentrare proprio a causa di un voto sfavorevole proprio da parte del Consiglio dei Ministri.
A patto che le date vengano rispettate, entro luglio la Gran Bretagna dovrebbe uscire dall’Europa. Non resta che attendere un epilogo ed eventuali eventi inaspettati che potrebbero ribaltare ancora la situazione.