Mentre a Bruxelles si cerca di ritornare alla normalità, con scuole e negozi aperti, ma con la metropolitana che viaggia ancora a singhiozzo, continuano le indagini da parte degli inquirenti e si teme la morte di un’italiana, Patricia Rizzo, che risulta nella lista delle persone scomparse. La televisione pubblica belga intanto ha diramato una notizia secondo la quale, c’era un secondo uomo insieme al kamikaze, Khalid El Bakraoui, che facendosi esplodere ha causato la morte di 20 persone.
Secondo quanto si è appreso dalla televisione Rtbf il secondo uomo è stato ripreso nelle immagini delle telecamere di sorveglianza. Il terrorista, che al momento rimane ignoto, stava trasportando una grossa borsa. La tv belga ha precisato che al momento non si hanno notizie sulla sua morte nell’attentato o su una probabile fuga. Le notizie diramate dalla società che gestisce i trasporti pubblici sono abbastanza confortanti per quanto riguarda i mezzi di superficie, che funzioneranno in larghissima maggioranza, mentre la metropolitana funzionerà con orario ridotto, dalle 7.00 alle 18.30, e diverse linee resteranno chiuse.
Il traffico a Bruxelles è aumentato, anche perché molti cittadini, dopo gli attentati terroristici, hanno optato per gli spostamenti in auto. All’aeroporto di Bruxelles, sotto le macerie, è stato ritrovato un altro cadavere e questo fa salire a 32 il totale dei morti, a cui si aggiungono gli oltre 300 feriti, 61 dei quali si trovano attualmente in terapia intensiva.
Un’altra emittente di Bruxelles, la Vtm, ha rivelato che gli attacchi terroristici dovevano essere effettuati nel giorno di Pasquetta, ma che la cattura di Salah Abdeslam ha convinto i terroristi ad anticiparli. Per l’identificazione di uno degli attentatori, Naijim Laachraoui, è stato utilizzato l’esame del DNA, scoprendo che si trattava proprio dell’uomo che aveva preparato gli ordigni esplosivi per la strage di Parigi.
Un altro attentatore, Ibrahim Bakraoui, secondo le dichiarazioni del presidente turco, Erdogan, era stato arrestato nel suo paese, e successivamente consegnato alla polizia belga, ma era stato rimesso in libertà. Secondo alcune fonti legate alle forze di sicurezza europee, sarebbero centinaia i combattenti che l’Isis ha inviato in Europa dopo averli addestrati. Gli attentatori si troverebbero in diversi paesi del Vecchio Continente, tra cui anche la Danimarca, la Germania, la Svezia e l’Italia.