I ricercatori del Cnr di Avellino, hanno condotto uno studio tramite il quale sono riusciti ad individuare il meccanismo con cui riuscire a nascondere le proteine del glutine che scatenano l’infiammazione intestinale dei celiaci detossificando le farine, adiuvati da un dispositivo portatile in grado di individuare gli alimenti a rischio.
La celiachia è una malattia che provoca disturbi gastroenterici primari e conseguenti disturbi generici secondari, scatenati dall’incapacità da parte dell’organismo di riconoscere le proteine del glutine, il quale innesca una reazione autoimmunitaria infiammatoria cronica che distrugge i villi intestinali.
In particolare, si ritiene che la malattia sia provocata da una reazione alla gliadina, una prolammina, ovvero una proteina del glutine, che causa il troncamento e l’atrofia dei villi intestinali, determinando un malassorbimento delle sostanze nutritive, diarrea cronica, disturbi della crescita nei bambini e stanchezza. La celiachia si manifesta in soggetti di tutte le età e geneticamente predisposti.
Questa innovativa scoperta, permette invece di detossificare le farine e le semole di grano, tramite un trattamento enzimatico “food grade”, ottenendo un mascheramento delle sequenze proteiche implicate, che non verranno quindi riconosciute dall’organismo come tossiche.
Il trattamento ha anche il grande vantaggio di non comportare alcun cambiamento organolettico dei cibi sottoposti alla procedura: il glutine perde, dunque, solo quelle strutture responsabili del riconoscimento da parte dei linfociti T che innescano il processo infiammatorio.
Il Cnr di Avellino, grazie alla collaborazione di un’azienda interessata allo sviluppo commerciale delle farine appena “nate”, è in fase di avviamento di un trial clinico con il quale si otterrà la validazione definitiva della strategia, a cui partecipa anche il Policlinico Umberto I di Roma.
Contemporaneamente, si stanno effettuando studi collaterali anche su una molecola attiva contro il glutine.
Le ricerche non sono ancora concluse, ma termineranno indicativamente entro l’estate, nel tentativo di immettere sul mercato le farine detossificate il prima possibile, offrendo una speranza di svolta realistica a tutti i pazienti affetti da celiachia. Essa, infatti, è una patologia attualmente in crescita tant’è che negli Stati Uniti e in Europa, 1 persona su 100 risulta intollerante al glutine, mentre in Italia secondo le statistiche del 2013 estratte dall’AIC, Associazione Italiana Celiachia, la patologia interessa l’1% della popolazione, colpendo principalmente i bambini.
[…] Infatti, la pasta ottenuta da questa speciale farina, possiede un basso indice glicemico che favorisce stabilità insulinica nei soggetti tendenti alla deposizione di grasso corporeo, con l’ulteriore vantaggio di non contenere glutine e per questo poter tranquillamente essere utilizzata da pazienti celiaci. […]