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Fecondazione assistita eterologa: nati i primi gemelli in Italia

I due gemelli, nati dopo donazione di ovociti a fresco da parte di una donna italiana, hanno emesso il loro primo vagito nella clinica italiana Alma Res Fertility. La peculiarità di questa notizia è che sia arrivata in concomitanza dell’undicesimo anno della legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita.

Dopo essere stati mantenuti in incubatrice per 5 giorni, i due embrioni allo stadio di blastocisti sono stati trasferiti in utero dove è avvenuto l’annidamento embrionale.
Benché il parto sia stato prematuro di quattro settimane, sia la madre che i gemelli sono in buona salute.

Gli ovociti donati da una donna scelta con caratteristiche fenotipiche e gruppo sanguigno sovrapponibili a quelli della futura mamma, sono stati poi fecondati con seme maschile del marito della donna. Come previsto dalla legge la donatrice ha ricevuto un rimborso spese.

La legge 40 è stato uno dei più discussi e contestati provvedimenti della Repubblica italiana, che ha subito revisioni e modifiche per ben 33 volte, al fine di rivedere alcuni divieti.
Una delle ultime discussioni, infatti, gira attorno al divieto di diagnosi preimpianto per le coppie fertili, esposte al rischio di malattie geneticamente trasmissibili.

Negli ultimi anni sono stati oggetto di discussione diversi limiti inerenti la legge 40, tra cui il divieto di produrre un numero di embrioni superiore a 3, quello di crioconservazione, l’obbligo di impiantare ogni embrione prodotto, il divieto di fecondazione eterologa, che ha interessato il caso di questi due gemelli, e, infine, la possibilità per le coppie in età fertile di eseguire una diagnosi preimpianto.

Ad oggi sono stati superati diversi obblighi e divieti, grazie alla perseveranza e alla pazienza di numerose associazioni.

 

 

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