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Incalzante, fastidioso e persistente. L’avete mai sentito? Siete forse inclusi in quel 2% di popolazione immune? Oppure siete giovani, visto che colpisce maggiormente gli anziani, soprattutto le donne, dai 50 in su?
Magari invece lo sentite bene ma ancora non gli avete dato un nome. Si ode all’interno delle abitazioni, maggiormente di notte ed in aree periferiche. Spesso è riconducibile erroneamente a condotti per il gas od a motori diesel, linee elettriche di complessi industriali od apparecchiature audio-video. Hanno colpevolizzato persino cellulari, mulini a vento e comunicazioni sottomarine. Probabilmente vi sforzate d’ignorarlo oppure vi convincete che non esista, tuttavia è ormai evidente ed è stato chiamato dagli studiosi HUM.
E’ dagli anni 50 infatti che vengono registrate segnalazioni in merito e dopo decenni di studi riguardanti non solo singole persone ma intere comunità nel Mondo, si è deciso di prendere in seria considerazione questo fenomeno. Il primo episodio eclatante è stato registrato a Bristol, in Inghilterra, dove negli anni 70′ il giornale cittadino titolò:
“Avete udito l’Hum?”.
Circa 800 persone si dichiararono affette da un’apparente vibrazione a bassa frequenza che venne ricondotta alla rumorosità causata dal traffico od alle fabbriche attive in zona. Una situazione analoga venne riportata in New Mexico, a Taos, nel 1991, e successivamente ad Auckland, Nuova Zelanda. Recentissimo poi il caso dell’Ontario, Canada, dove nel 2011 l’intera comunità di Windsor si dichiarò affetta da un rumore insopportabile ed esasperante. Purtroppo l’HUM non si limita a dar fastidio poiché è causa di vertigini, nevralgie, epistassi ed emicranie. Persino la serie fantascientifica “The X-Files” si occupò di questo fenomeno e, da quanto riportò nel 2009 il giornalista BBC James Alexander, l’HUM avrebbe causato almeno un suicidio.
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L’audiologo Baguley dell’Addenbrooke’s Hospital a Cambridge testimonia che più le persone si focalizzano sul problema più divengono ansiose ma ritiene tuttavia che non si tratti di un’isteria di massa od un’allucinazione anche se non si è trovato un legame causa-effetto od una connessione a fonti specifiche elettromagnetiche o meccaniche. Neppure particolari caratteristiche uditive, patologie dell’orecchio o sensibilità extrasensoriali possono ricondurre al fenomeno che pare colpisca individui normali. Il Dottor Baguley è attualmente impegnato in un progetto all’Università di Salford che cerca di rendere le persone più calme e rassegnate al suono che si trovano a dover sopportare. L’unico sollievo viene dall’esperto in acustica Leventahall che suggerisce di alleviare il disturbo grazie a riproduttori di rumori bianchi. Secondo la Low Frequency Noise Sufferers’ Association il problema tenderà a svilupparsi e non ci si aspettano rapidi miglioramenti.