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L’Isis conferma la morte di Abu Mutaz al-Qureishi: il ‘numero due’ del califfato ucciso durante un raid USA

ISIS DECAPITATO – Arrivano le prime conferme circa la morte di quello che, sino ad oggi, era conosciuto come il ‘numero due’ dell’ISIS (lo Stato Islamico dell’Iraq e della Siria): come rivelato già la scorsa estate da alcune fonti di informazione statunitensi, Abu Mutaz al-Qureishi è morto nel corso di un raid aereo avvenuto il 18 agosto nei pressi di Mosul (Iraq).

A darne conferma è proprio un esponente del gruppo terroristico di stampo islamista: in una registrazione audio pubblicata su alcuni siti jihadisti, Mohamed al-Adnani, portavoce dell’auto-proclamatosi Stato Islamico, ha affermato che al-Qureishi è stato ucciso.

“L’unica cosa di cui si vantano gli americani sono le conquiste di alcuni quartieri oppure l’uccisione di un nostro fratello. Tuttavia, non voglio piangere chi aveva come unico desiderio quello di morire in nome di Dio -spiega al-Adnani nel corso della registrazione- dato che ha contribuito ad addestrare altri uomini e, con l’aiuto di Dio, farà ancora del male all’America”.

IL PROFILO DI AL-QUREISHI – Dal file audio si evince che, se da una parte l’ISIS è stata decapitato di uno dei suoi leader carismatici, dall’altra è chiaro che qualche nuovo militante sta scalando le gerarchie dell’organizzazione, affiancando il califfo Abu Bakr al-Baghdadi. Abu Mutaz al-Qureishi (nome di battaglia di Fadhil Ahmad al-Hayali, ma conosciuto anche dall’intelligence americana come Abu Muslim al-Turkmani) era considerato il ‘numero due’ dello Stato Islamico: già lo scorso 21 agosto, le forze armate alleate avevano annunciato la sua morte, al termine di un attacco aereo nella zona di Mosul nel quale è rimasto vittima anche Abu Abdullah, altro esponente delle milizie jihadiste.

Ex colonnello dell’esercito iracheno, al-Qureishi inoltre aveva abbracciato la causa islamista dopo aver trascorso un periodo di detenzione presso il carcere di Camp Bucca.

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