Erano le 22:30 del 22 Maggio e il concerto di Ariana Grande, popstar americana e idolo dei ragazzini, si era da poco concluso. Tutti gli spettatori si apprestavano ad uscire dalla Manchester Arena quando un forte boato ha scatenato il panico tra i presenti: c’è chi ha pensato allo scoppio dei palloncini che in quel momento erano stati lanciati dall’alto, chi a uno scoppio nelle casse di amplificazione.
In realtà, un kamikaze di 22 anni, Salman Abed, di origine libiche, ha fatto esplodere una bomba farcita di chiodi e bulloni, causando la morte di 22 persone e ferendone circa 120. La prima vittima ad essere identificata è stata una bambina di soli 8 anni, poi una sedicenne, Georgina Bethany Callander, entusiasta di essere riuscita a farsi fotografare insieme alla popstar.
Al momento si contano anche 12 persone disperse e l’allerta resta al massimo livello in tutto il Regno Unito, sconvolto già in passato da attentati terroristici come questi: basti pensare a quello del 7 luglio 2005 quando quattro bombe piazzate su mezzi pubblici da Al Qaeda provocarono la morte di 56 persone e ne ferirono circa 700.
In queste ore la polizia inglese ha arrestato un uomo di 22 anni a Chorlton per legami con l’attacco alla Manchester Arena, rivendicato dall’Isis, e sempre nella stessa località è in corso un raid della polizia per cercare di capire se il kamikaze abbia agito da solo o facesse parte di un gruppo di terroristi in procinto di organizzare altri attentati di questo tipo: ciò che è certo è che Salman Abed era da poco rientrato dalla Libia e probabilmente era anche andato in Siria per pianificare il tutto sotto la guida jihadista.
La popstar americana Ariana Grande non ha riportato ferite a seguito dell’esplosione, ma il suo entourage ha rivelato che la giovane è sotto shock e molto provata dall’accaduto: ieri è, infatti, arrivata la notizia dell’annullamento di tutte le date del suo tour europeo iniziato proprio la sera del 23 maggio alla Manchester Arena.
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