Negli ultimi giorni molti quotidiani stanno dando ampio risalto alle teorie di Paolo Bernini, neo-deputato del Movimento a Cinque Stelle e protagonista, suo malgrado, di un’intervista mandata in onda da Ballarò molto discussa.
Probabilmente tutto lo spazio concessogli è dato anche dal vento di novità politica e sociale che il moVimento fondato da Beppe Grillo sta portando in Italia. Secondo Bernini, il Mondo non è così come lo percepiamo, ma sarebbe oggetto di un controllo globale, operato da pochi, e finalizzato all’instaurazione del famigerato new world order. Ad esempio, sostiene nell’intervista Bernini, gli USA, a tal fine, starebbero impiantando microchip sotto la cute dei normali cittadini. Nonostante l’affermazione del neo deputato non corrisponda, naturalmente, alla verità (almeno per ora) non necessariamente tutte le sue affermazioni andrebbero cestinate tanto rapidamente. Certamente non è il primo caso di complottismo presente nel Parlamento italiano. Sono state almeno, ad esempio, una quindicina le interrogazioni parlamentari rivolte al Ministero dell’Ambiente e della Salute soltanto per il fenomeno delle scie chimiche. In buona sostanza, secondo alcune fonti ( di qualche settimana fa il lancio di una petizione a Torino), la scia bianca di condensazione che si forma con il passaggio degli aerei militari e civili non sarebbe formata solo da vapore acqueo, così come sostiene la comunità scientifica. Nel 2005, ad esempio, il Parlamentare Severino Galante presentò un’interrogazione alla Camera (la terza in ordine di tempo, a cui ne seguiranno un’altra dozzina ), per sottolineare come, da alcuni anni, ci siano alcuni aviogetti militari che rilasciano nell’aria sostanze che non presentano la classica forma della condensa, ma che si trasformano in ammassi dal colore lattiginoso, che si espandono in modo anomalo e che potrebbero contenere bario o alluminio.
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Le teorie complottiste sulle scie chimiche sono davvero tantissime e gli effetti ipotizzati sono diversi ogni volta: le teorie sono le più disparate e comprendono il controllo del clima, quello della mente o l‘induzione di malattie, tutte interpretazioni, comunque, nefaste. Le ultime due interrogazioni sono state portati avanti da due firme piuttosto illustri del panorama politico italiano: Antonio Di Pietro, nel 2008 e da Domenico Scilipoti, nel 2011. L’ex magistrato Di Pietro ha fatto allusione a diverse teorie, secondo le quali queste scie sarebbero utilizzate per il controllo climatico del territorio. Dopo neanche un mese è arrivato il chiarimento del Ministero dell’Ambiente, secondo cui quelle che sono definite condensation trails non sono altro che cristalli di ghiaccio prodotti dalla turbolenza delle ali che andrebbero unirsi ai cristalli già presenti naturalmente nella troposfera.
Ha aderito maggiormente all’idea complottista Scilipoti, che ha chiesto alle Camere, il ventidue Febbraio 2011, di ottenere una risposta alle piogge causate dal passaggio degli aerei militari. Il Parlamentare, inoltre, evidenziò la necessità di eliminare il segreto di stato sulle scie chimiche, che potrebbero avere delle conseguenze sulla salute della popolazione. Sarà per il fatto che i toni furono tanto catastrofisti che l’interrogazione parlamentare di Domenico Scilipoti non ha mai ricevuto alcuna risposta?.