Patrick Modiano è il nuovo Premio Nobel per la Letteratura.
Lo scrittore e sceneggiatore francese, nato a Boulogne-Billancourt nel 1945, si impose all’attenzione mondiale giovanissimo, con il suo “La place de l’étoile”, romanzo pubblicato nel 1968, non ancora ventitreenne.
L’anno successivo pubblicò “La ronde de nuit”, seguito dal fortunato “Les boulevards de ceinture” (1972).
I tre romanzi, ambientati durante la dura epoca dell’occupazione della Francia da parte dei nazisti durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, gli hanno permesso di indagare profondamente i destini umani, mettendo a nudo gli aspetti più crudi della vita quotidiana del popolo transalpino durante quel periodo.
L’Accademia Svedese ha sottolineato che è stata
“l’arte della memoria, con la quale ha evocato i più insondabili destini umani e messo a nudo la vita durante l’occupazione”
la principale motivazione che ha portato alla concessione del prestigiosissimo premio allo scrittore francese.
La Seconda Guerra Mondiale colpì in maniera particolarmente dura la famiglia di Modiano.
Come suggerisce il cognome, il padre di Patrick era un ebreo di origini italiane.
La madre era invece un’attrice belga che viveva a Parigi durante gli anni dell’occupazione nazista del suolo francese.
L’incontro tra i genitori di Patrick Modiano avvenne proprio a Parigi durante i duri anni di occupazione nazista. Il loro amore fu travolgente e portò al concepimento di Patrick, che nacque proprio poche settimane dopo la fine del conflitto in Europa, il 30 luglio del 1945.
Nel 2011, durante un’intervista, Modiano sottolineò che sin da giovanissimo ebbe l’unica ambizione di diventare uno scrittore, per poter narrare al mondo la durezza dell’occupazione nazista della Francia.
Nonostante il successo, lo scrittore ha messo l’accento sul fatto che gli inizi furono molto duri e che ancora oggi non ama rileggere i suoi primi libri, sottolineando che non si tratta tanto di una questione estetica quanto del fatto che non si riconosce più, paragonandosi ad un attore anziano che si rivede durante gli anni della sua gioventù.
I temi centrali delle sue opere sono spesso stati la guerra civile in Francia, la resistenza e il collaborazionismo con i nazisti di parte della popolazione transalpina.
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