Economia

Riforma del catasto: si del Governo, 62 milioni di immobili ai raggi x, cambiano Imu e Tasi?

Si farà finalmente la tanto attesa riforma del catasto? Il primo passo è stato compiuto con l’approvazione del decreto legislativo che prevede l’istituzione delle nuove “commissioni censuarie”, fatta dal Consiglio dei Ministri.

Le nuove commissioni censuarie saranno 106 sul totale del territorio italiano, e saranno supervisionate da parte della commissione centrale, che avrà la sua sede nella capitale. Lo scopo finale di questa “rivoluzione”, è quello di riportare i valori catastali degli immobili in linea con quelli reali, ed il censimento avrà come protagonisti ben 62 milioni di immobili. L’effetto di questa revisione avrà un risultato importante, in quanto le tasse sugli immobili, come Imu e Tasi, saranno poi calcolate su questi nuovi dati.
L’insediamento delle nuove “commissioni censuarie” dovrà avvenire entro dodici mesi dall’entra in vigore del decreto, ed il loro compito sarà quello di “validare”, quanto determinato dall’agenzia delle Entrate con le sue funzioni statistiche. Nel caso in cui le commissioni periferiche non eseguano le loro funzioni, questo sarà fatto dalla commissione centrale, che interviene anche per decidere quando l’agenzia delle Entrate ed i Comuni formulano dei ricorsi contro le decisioni prese dalla varie commissioni locali.
Per avere un quadro completo di questa “rivoluzione” che si applicherà sostituendo il numero dei vani degli immobili con la superficie in metri quadri, saranno necessari almeno 4 / 5 anni.
Per quanto riguarda invece il valore patrimoniale degli immobili si farà riferimento ai valori di mercato che vengono monitorati da parte dell’Omi, “Osservatorio del mercato immobiliare”, dell’Agenzia delle Entrate, tenendo inoltre conto sia delle loro caratteristiche che della loro posizione. Per calcolare la rendita si userà un algoritmo, che si baserà sui redditi medi di locazione.

I proprietari italiani degli immobili sono quindi in attesa del nuovo calcolo, augurandosi che questo non traduca nell’ennesima stangata per quanto riguarda le tasse locali a loro carico.

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