Marcianò riferisce che le minacce sono iniziate nel lontano 2005, anno in cui ha incominciato a divulgare con continuità notizie sull’ argomento. Da allora avrebbe ricevuto almeno una decina di e mails contenenti intimidazioni da un soggetto che si firma Anonymous e che sembra molto informato sui suoi spostamenti e sulle sue iniziative legali.
Il 30 Ottobre 2013, dopo la querela nei suoi confronti del geologo Della Schiava, è stato sequestrato l’ hardware del suo Pc dalla polizia postale, su mandato del PM Maria Paola Maralli del Tribunale di Imperia. Massimo Della Schiava, come esperto di geologia, ha sempre negato la veritidicità dell’ argomento delle”scie chimiche”.
Marcianò interpreta questi avvertimenti come un’ azione per farlo desistere dalla sua campagna contro la “disinformazione”, ma lui non sembra assolutamente arrendersi, anzi afferma di poter dimostrare che alcuni di questi messaggi arrivano direttamente da importanti Ministeri come quello dell’ Interno e dal Ministero di Grazia e Giustizia.
“Gli indirizzi IP univoci con cui taluni disinformatori hanno acceduto ai nostri siti e blog, certificano, logs alla mano, quanto affermo e sono in grado di provare questo in qualsiasi momento, anche nelle sedi opportune”.
Il sequestro dei PC e dell’ hardware secondo il parere di Rosario Marcianò e di suo fratello Antonio, rappresentano una “persecuzione personale, nonchè un’ azione illegittima e illegale“.
Nel frattempo il GIP ha rigettato l’ istanza di incidente probatorio da parte della PM Maralli , motivando che l’ Articolo 21 della Costituzione, sancisce la libertà di espressione. Nel dispositivo, inoltre, non venivano date motivazioni sul sequestro degli apparecchi informatici, i cui dati avrebbero già dovuto costituire una prova durante le indagini preliminari. Ora si attende una decisione del PM Maralli, che ha deciso di chiudere le indagini :
“Sebbene ella non abbia potuto mettere mano al materiale sequestrato e non possegga uno straccio di prova”, afferma ancora Marcianò.
Rosario e suo fratello, studiano il fenomeno delle “scie chimiche” da 9 anni e dicono di avere prove di come ricadano nell’ atmosfera filamenti polimerici con i carburanti areonautici. Sarebbero dati che arrivano da laboratori di ricerca francesi.
Marcianò non è laureato in metereologia o geologia, ma afferma che:
“Su certi argomenti non servono titoli di studio, ma onestà intellettuale, pazienza certosina, umiltà e spirito di osservazione”.
Andrea Giuliacci, famoso metereologo ha smentito che ci sia in atto un avvelenamento di massa con le scie chimiche. Secondo Marcianò, invece, i metereologi sarebbero obbligati a negare che non esistono più le formazioni nuvolose di un temperature volta ed affermare che le velature artificiali sono innocue, per non destabilizzare il Sistema. Affermazioni che non fanno altro che creare sempre più dubbi su una vicenda che vede contrapposte due fazioni e visioni apparentemente inconciliabili.