Erano le 3 di una notte come tante altre, quando una pattuglia della Polizia di Stato ha operato un controllo di routine, dopo una segnalazione, su un uomo che procedeva a piedi nel parcheggio della stazione ferroviaria.
L’uomo, al quale sono stati richiesti i documenti, ha estratto dallo zaino una semiautomatica calibro 22 e dopo aver urlato “Allah Akbar” (secondo Repubblica) ha sparato ai due agenti. I colpi hanno raggiunto un poliziotto alla spalla che è crollato a terra ferito gravemente. Il collega ha risposto a quel punto al fuoco con l’arma di ordinanza in dotazione, colpendo l’uomo e uccidendolo.
Il poliziotto ferito, subito soccorso, è stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso del locale nosocomio, sottoposto a intervento chirurgico le sue condizioni non sono gravi.
Al cadavere, un uomo bianco con un età presunta tra i venti e i trent’anni, sono state immediatamente prese le impronte digitali, con la speranza che il database delle forze di polizie possa svelare il mistero. Il sospetto è che l’uomo, nel cui zaino non c’erano documenti, ma un biglietto del treno che attestava la sua provenienza da Parigi, sia il killer di Berlino Amis Amri.
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