Silvio Berlusconi risulta indagato per l’attentato a Maurizio Costanzo del 14 maggio 1993. È quanto emerge dalla documentazione dei Pubblici ministeri di Firenze nell’ambito della riapertura dell’indagine sulla stagione stragista nella prima metà degli anni Novanta. Secondo una prima ricostruzione, Silvio Berlusconi avrebbe agito in concorso con Cosa nostra. Esattamente un anno più tardi sarebbe poi diventato Presidente del Consiglio nel governo Berlusconi, fino al 17 gennaio del 1995.
Procura di Firenze indaga Silvio Berlusconi per la stagione stragista degli anni 1992-1993
La documentazione prodotta dalla Procura di Firenze conferma come Silvio Berlusconi sia sospettato di essere coinvolto nella pianificazione della stagione stragista che sconvolse l’Italia nel biennio 1992-1993. Nei due anni indicati dai Pm del capoluogo toscano si verificarono gli attentati di Roma, Firenze e Milano. A questi si aggiunge ora il fallito attentato alla vita del giornalista Maurizio Costanzo. Inoltre, nel fascicolo della Procura fiorentina è stato inserito anche il tentato omicidio nei confronti di Salvatore Contorno, che risale all’aprile del 1994, circa due settimane dopo l’inizio del governo Berlusconi I.
L’attentato a Maurizio Costanzo
Dagli archivi dell’Ansa si possono ricordare i dettagli dell’attentato compiuto ai danni di Maurizio Costanzo nella sera del 13 maggio 1993. Erano le 21:40, quando il quartiere Parioli venne sconvolto da una forte esplosione. Il luogo esatto in cui si verificò lo scoppio fu via Fauro, subito dietro il teatro Parioli. Poco prima che l’autobomba esplodesse, Maurizio Costanzo era appena uscito dal teatro. Il giornalista rimase incolume e venne accompagnato alla sua casa. Dopo poche ore dall’attentato, iniziò a circolare con insistenza l’ipotesi secondo cui sarebbe stato proprio Costanzo la vittima designata dell’autobomba scoppiata in via Fauro.