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Torna il morbillo? In Italia l’incidenza maggiore fra i paesi europei

Quella che sembrava ormai una malattia consegnata ai libri di storia sta tornando, invece, a fare paura all’interno dei nostri confini nazionali: secondo le ultime stime sono infatti poco più di 1500 i casi di morbillo accertati in Italia nel corso di quest’anno che volge al termine. Il dato è emerso nel corso della conferenza “The state of health of Vaccination in the Ue” tenutasi a Stoccolma.

Tuttavia, se da un lato va detto che l’Italia risulta il paese più colpito e che l’età media di chi si deve confrontare con questa malattia infettiva è oggi di 22 anni, a causa del fatto che da almeno 10 anni non si effettuano più vaccinazioni per prevenire il morbillo, dall’altro si deve mettere l’accento sul fatto che i casi, rispetto al 2008, sono notevolmente diminuiti: sei anni fa erano stati infatti ben 5.000.
Nel corso del convegno è stato posto  l’accento sul fatto che la vaccinazione contro il morbillo non è più obbligatoria e che solo il 15% di chi lo contrae ha fatto il vaccino. Questo, secondo gli esperti, fa capire che vi è un’idea sbagliata sull’importanza del vaccino, che viene visto come ormai non fondamentale.

Un dato allarmante è quello secondo cui, nel 2013, i più colpiti siano stati i bambini con meno di un anno di vita alle spalle, quelli fino ai 4 anni e i giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni. Tutti questi dati danno la percezione di come l’obiettivo di poter dichiarare il morbillo come “debellato per sempre” entro il prossimo anno sia assolutamente utopico.

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