Nel territorio i combattimenti relativi alla battaglia di Avdiivka continuano nonostante la tregua che era stata siglata in precedenza. Il territorio del Donbass, una regione nella parte orientale dello Stato occupata dagli indipendentisti filorussi dal 2014, si è reso scenario di un autentico bombardamento sui civili da parte degli occupanti. L’aggressione è stata eseguita con un ripetuto attacco, effettuato con un centinaio di razzi Grad sulla città di Avdiivka vicina a Donetsk (diventata Repubblica Popolare per autoproclamazione).
Oltre al martirio dei civili c’è anche da riportare il danneggiamento degli impianti di distribuzione di energia elettrica e di gas, che ha portato le oltre quindicimila persone della città a rimanere senza riscaldamento per qualche giorno con temperature che di notte scendono a quasi meno venti gradi. Oltre a questi stabilimenti, inoltre, è stato attaccato anche l’acquedotto in quella che è sembrata una strategia ben precisa da parte degli aggressori. Gli ucraini hanno poi risposto all’attacco colpendo Donetsk nella sua parte occidentale, la stessa zona da cui sarebbero infatti partiti i missili dei separatisti.
Il bilancio delle vittime è di oltre quaranta persone, da aggiungersi alle diecimila che sono state uccise nel corso di un combattimento che dura ormai da tre anni e che ha causato anche lo sfollamento di oltre due milioni di civili.
Secondo gli osservatori inviati dall’Ocse si è trattato del più violento attacco militare effettuato da un anno a questa parte.
Entrambe le fazioni hanno violato la tregua raggiunta a Minsk utilizzando mezzi e calibri vietati.