La grande rimonta di Joe Biden, dopo lo scetticismo che aveva accompagnato tutte le fasi della sua campagna elettorale, che ha stroncato le ambiziosi aspettative del socialista Bernie Sanders. “E’ straordinario. Ci avevano dato per spacciati ma siamo ancora qui, siamo ancora vivi!”. Queste le parole fiere di Joe all’alba del Super Tuesday, dopo una notte lunga e travagliata.
L’ex vicepresidente primeggia in Alabama, conquista l’Oklahoma, il Tennessee, il Minnesota e l’Arkansas. Riscuote successo persino in Massachusetts, scavalcando di gran lunga la padrona di casa Elizabeth Warren, rimasta solo al terzo posto. Secondo le ultime proiezioni di Nbc New, ‘Sleepy Joe’, così come lo chiama Trump, conquista anche il Texas.
I dati appaiono quindi molto chiari così come il debutto di Michael Bloomberg che, nonostante la sua esperienza da manager e i 500 milioni di dollari investiti in una campagna faraonica, non è andato come sperato. Secondo le secondo le stime Bloomberg si fermerebbe solo a 127 delegati, a fronte dei 647 di quelli che spetterebbero a Biden e ai 580 di Sanders.
Alla luce di ciò Bloomberg ha fatto quindi sapere che valuterà con i suoi fidati consiglieri se proseguire la campagna elettorale o uscire definitivamente di scena. Intanto Bernie Sanders si rivolge ai suoi fan affermando “Sono fiducioso che vinceremo la nomination e sconfiggeremo Donald Trump”, sebbene rimanga una certa delusione per un traguardo ben al di sotto delle attese.
Sette giorni fa questi risultati sembravano davvero improbabili, visti i sondaggi che davano Sanders avanti a tutti e ovunque. Adesso invece la corsa verso la nomination democratica sembra essere ben definita e vede come protagonisti assoluti l’ex presidente che compatta i moderati e il senatore del socialista del Vermont. Il vero flop è invece quello di Warren, tagliata fuori anche dal paese che le ha dato i natali, l’Oklahoma.