Sembra proprio svanire il problema legato ai due lotti di vaccini bloccati dall’Aifa, le partite di farmaco Fluad della Novartis numero 142701 e 143301. Migliaia di persone che si sono già vaccinate hanno temuto per la loro salute, dopo i 19 decessi sospetti, che si sospettava fossero legati proprio a qualche dannoso componente presente nel vaccino.
Sul caso sono intervenuti i maggiori esponenti della sanità nazionale. Il Ministro della Salute, Betrice Lorenzin ha specificato, direttamente da Bruxelles dove si è svolto il Consiglio dei Ministri della Salute dell’UE, come sia stato
“assolutamente scongiurato il rischio di panico dato che non vi sono elementi a disposizione che accertino la correlazione delle morti con il vaccino”.
Il Ministro ha sottolineato come a vaccinarsi siano milioni di persone, per lo più anziane, talvolta affette già da patologie a rischio, che portano alla morte a prescindere dallo stato influenzale, che può solo aggravare la salute del paziente, ma non rappresentare causa di morte.
Il Ministro è tornata a parlare anche della polemica con le regioni, stemperando gli animi e abbassando i toni della disputa, correggendo il tiro e auspicando per il futuro una maggiore cooperazione con le regioni al fine di limitare le criticità.
Anche dall’Iss (Istituto superiore di Sanità), sono arrivate rassicurazioni in merito alla vaccinazione, non essendo emersi problemi dopo l’analisi dei primi campioni anzi, il commissario Walter Ricciardi, ha sottolineato una volta di più come sia
“importante che gli anziani si vaccinino prima che arrivi il freddo”.
Smentito, dall’esame autoptico predisposto dalla procura di Cuneo per far luce su eventuali dubbi, il legame tra la somministrazione del vaccino antinfluenzale e la morte del 68enne di venerdì scorso a Cuneo.
Nessuna paura, quindi, stando a quanto riportato dalle autorità in maniera pressochè unanime.
Ricordiamo che il vaccino antinfluenzale viene offerto gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale alle donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza, a tutti i soggetti a rischio di complicanze per patologie pregresse o concomitanti, agli over 65 e agli operatori sanitari.