Via quel biberon! È il latte materno, secondo una ricerca brasiliana, a rendere intelligenti
E se il latte materno rendesse più intelligenti? È questa l’ipotesi formulata da uno studio secondo cui i punteggi più alti nei test che valutano l’intelligenza sarebbero da associare alla durata dell’allattamento.
I bimbi allattati al seno, dunque, diventerebbero adulti più intelligenti ma non solo, avrebbero pure un reddito più elevato. La ricerca è stata pubblicata all’interno della rivista “Lancet Global Health” e ha riaperto il dibattito su una tesi su cui si discute da tempo, data la sua natura controversa.
Lo studio è durato all’incirca trent’anni, durante i quali sono stati tenuti sotto osservazione i bambini nati nella città di Pelotas, in Brasile, analizzando tutti i dati che riguardavano il loro stato di salute e lo sviluppo. Circa 3.500 adulti di età superiore ai trent’anni hanno affrontato dei test per dare una misurazione al loro quoziente intellettivo. Dopodiché sono state prese in esame le informazioni raccolte circa il loro reddito e il livello di scolarizzazione, avendo già a disposizione i dati riguardanti la tipologia di alimentazione ricevuta da piccoli, ovvero se erano stati allattati al seno oppure con il biberon e per quanto tempo.
Il risultato sembra confermare che l’allattamento al seno renda più intelligenti a dispetto anche delle variabili che sono state prese in considerazione, come ad esempio il grado di istruzione di entrambi i genitori, il reddito familiare e le abitudini della madre nel corso della gravidanza.
Inoltre più lungo è stato il periodo di allattamento, più alti sono stati i punteggi nel test.
Analizzando nel dettaglio i dati emersi dalla ricerca, un bambino allattato per circa un anno al seno guadagna quattro punti nel test QI e il suo reddito è più elevato di circa 341 real brasiliani al mese (che equivalgono grosso modo a 100 euro, che in Brasile è all’incirca un terzo del reddito medio). Il confronto è stato fatto prendendo in esame bambini allattati per un anno e altri che invece sono stati allattati solamente un mese.
Uno degli autori della ricerca, Bernardo Lessa Horta, ha spiegato che potrebbe esserci una motivazione precisa dietro gli effetti benefici per l’intelligenza dell’allattamento al seno; si tratterebbe degli acidi grassi DHA che sono presenti nel latte materno (e pure nel pesce) che risultano di una certa importanza per lo sviluppo del cervello. Forse anche per questa ragione l’Oms, “Organizzazione mondiale della sanità”, consiglia di allattare i bambini al seno fino a sei mesi di vita e se possibile pure oltre.
Gli effetti benefici sull’intelligenza sono tutti da dimostrare, ciò che è certo è che il lÈ. Resta il dubbio: a rendere davvero più intelligenti è l’allattamento al seno oppure le opportunità sociali migliori dei luoghi in cui lo studio è stato effettuato (fattore che, secondo molti, ha reso la ricerca poco attendibile)?
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