‘Io credo che i primi 21 anni di carriera definiscano bene la poetica e la visione di un regista, ma anche di qualsiasi artista’: è questa la dichiarazione programmatica dietro la scelta di Tara Wood di realizzare un documentario su Quentin Tarantino. Dopo aver firmato assieme a Michael Dunaway la regia di un docu-film simile su Richard Linklater, la Wood ha in cantiere una sorta di secondo episodio di quella che si preannuncia come una serie di lavori dedicati ad alcuni dei principali cineasti contemporanei. ’21 years: Quentin Tarantino’ vedrà la luce nel 2016 inoltrato e si propone come la prima retrospettiva sul 52enne regista originario di Knoxville (Tennessee), salito agli onori delle cronache nel 1992 con ‘Le Iene’, prima prova dietro la macchina da presa dopo alcune sceneggiature di successo.
IL PROGETTO DELLA WOOD – ‘Quentin è il più rivoluzionario artista dei nostri giorni’ ha spiegato Tara Wood, presentando il suo nuovo progetto che realizzerà assieme a Jake Zortman. Sulla falsariga di quanto fatto già con l’opera di Linklater, il documentario ripercorrerà i primi 21 anni di carriera di Tarantino, avvalendosi di ‘footage’ e altri materiali inediti, nonché di interviste ai suoi più stretti collaboratori e agli attori che l’hanno accompagnato in questo lungo percorso: non mancheranno dunque i contributi di nomi del calibro di John Travolta, Samuel L. Jackson, Christoph Waltz, Eli Roth, Jamie Foxx e Lucy Liu. Inevitabilmente, la retrospettiva arriverà solamente fino a ‘Django Unchained’ (2012), dal momento che ‘The Hateful Eight’ uscirà nelle sale il prossimo Natale. ‘Tarantino è la dimostrazione vivente che non c’è affatto carenza di storie da parte di chi lavora quotidianamente con lui -ha confessato la Wood- ed io voglio cercare di mostrare come il suo stile visionario riesca ad arrivare sul grande schermo’.