Era il 13 gennaio del 2012: la nave da crociera della compagnia Costa s’incaglia per sempre nei fondali dell’Isola del Giglio, dopo aver urtato gli scogli delle Scole situati poco al largo dalla costa.
La Concordia era una delle più grandi navi da crociera del Mediterraneo, un gigante inaffondabile, se non fosse stato per la manovra azzardata dell’allora comandante Francesco Schettino che, in un tentativo di ‘inchino’ all’Isola del Giglio, ha urtato violentemente contro il fondale affiorante, decretando la fine della lussuosa imbarcazione.
Sono stati 33 i morti accertati e, proprio in queste ore, è stato trovato il cadavere dell’ultimo passeggero che fino a oggi risultava disperso: il cameriere indiano Russel Rebello. I sommozzatori e gli operai che stanno procedendo allo smantellamento della nave ancora non sono riusciti a raggiungerlo, ma pare sia stato rinvenuto all’interno di una cabina del ponte 8.
Per tutti questi anni, i sommozzatori delle forze dell’ordine si sono impegnati nella ricerca dell’ultimo disperso che, stando a quanto dichiarano gli uomini della Ship Recycling che si stanno occupando della demolizione, era impossibile da rinvenire quando ancora la nave era al Giglio, perché incastrato sotto la mobilia che si è ribaltata durante lo smantellamento.
Quella notte c’erano oltre 4 mila persone a bordo tra passeggeri ed equipaggio e il naufragio della Costa Concordia è il peggior evento tragico che ha colpito la marineria mercantile italiana nella sua storia. Si tratta in assoluto del naufragio più tragico nel Mar Mediterraneo in un periodo di pace e la Costa Concordia è la nave passeggeri più grande che sia mai affondata.
Una serie di record negativi, dunque, per questo naufragio, che ha avuto un’eco mondiale anche perché a bordo viaggiavano passeggeri provenienti da ogni nazione e da ogni continente. La copertura mediatica dell’evento è stata imponente, con centinaia di giornalisti che hanno vissuto al Giglio per molti mesi dopo il naufragio, seguendo le operazioni di recupero dei cadaveri e della nave.
Una tragedia che ha segnato per sempre l’immagine della Costa Crociere, dell’Isola del Giglio e dell’Italia e per la quale prosegue l’iter giudiziario per stabilire colpe e colpevoli.
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