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Il Cern esulta: il bosone di Higgs esiste

Ieri, 4 luglio, gli scienziati del CERN hanno detto di aver trovato la particella subatomica che conferma la nostra comprensione di come funziona l’universo. La scoperta del cosiddetto “bosone di Higgs”, sarebbe una delle più grandi conquiste della scienza, rivaleggiando con la scoperta della struttura del DNA nel 1953 e gli sbarchi lunari Apollo degli anni 1960 e 1970.

Anche se la scoperta è coerente con tale particella ed un primo postulato era stato fatto mezzo secolo fa dal fisico britannico in pensione Peter Higgs, che oggi ha avuto conferma delle sue supposizioni, gli scienziati dell’Organizzazione europea per la ricerca nucleare di Ginevra, hanno voluto puntualizzare che è proprio il bosone di Higgs la particella che hanno trovato. La particella bosone di Higgs è essenziale per il cosiddetto modello standard della fisica, la teoria generalmente accettata su come funziona l’Universo.

Trovare il bosone di Higgs, significa effettivamente confermare il “Modello Standard”, spiegando i risultati degli innumerevoli esperimenti di fisica e del comportamento di altre particelle. Sapendo definitivamente che esiste questa particella, la scienza dimostra che si sta muovendo nella giusta direzione e ciò permetterà ai ricercatori di concentrare i propri sforzi di conseguenza, di aprire la porta a nuove scoperte.

La coordinatrice italiana degli esperimenti è stata Fabiola Gianotti, insieme all’americano Joseph Incandela, i due hanno ricevuto le congratulazioni del direttore del Cern, Rolf Heuer. Gli esperimenti che hanno portato alla scoperta della “particella di Dio”, sono stati fatti con il più grande acceleratore del mondo, il Large Hadron Collider e questo ha contribuito ad un minimo margine di errore degli esperimenti, solo 5 deviazioni standard, quindi praticamente le possibilità di errore sono zero.

 

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