Droni, satelliti e conquista spaziale: con l’affitto di basi Nasa, Google lavora al futuro
Pensi Google e il pensiero va subito al motore di ricerca. Eppure oggi l’azienda americana è anche altro e secondo alcuni analisti si può davvero cominciare a ritenere che quello della ricerca su Internet non sia il settore principale nel quale si esplica l’attività del gigante di Mountain View. Basti pensare che Google vanta un’importante presenza anche nel settore della pubblicità online e in quello della telefonia mobile, visto che il sistema operativo Android è nato e viene sviluppato a Mountain View. Insomma, Google è presente nei settori più disparati e questa diversificazione appare chiara, a maggior ragione, soffermando l’attenzione sui a progetti a cui Google sta partecipando in questo ultimo periodo.
Basti pensare al comunicato con cui il colosso americano ha reso noto di aver ottenuto in affitto dalla Nasa fino al 2074 il “Moffet Airfeld”. Questa operazione è solo l’ultimo esempio di come i comparti nei quali Google vuole entrare sono davvero molteplici. La Nasa riceverà una cifra di poco superiore al miliardo di dollari e a questa cifra vanno aggiunti i fondi che Big G utilizzerà per ammodernare gli hangar. La Nasa ha reso noto che la struttura potrà essere adibita ad attività connesse, tra le altre cose, con la robotica e le missioni spaziali. Dal canto suo Google non ha reso noto in che modo intende sfruttare quest’area e non ha fatto riferimenti ad ipotetici programmi di esplorazione dello spazio. Ad ogni modo ha offerto un premio di circa 20 milioni di dollari a qualsiasi privato che di tasca propria riesca a mettere in piedi una missione con cui far atterrare un robot sulla superficie lunare, farlo avanzare di mezzo km., inviando una serie di immagini sulla Terra.
L’accordo con cui Google ha ottenuto lo sfruttamento del “Moffet Airfeld” non è il primo caso di intesa che vede coinvolti il gigante di Mountain View e la Nasa. Ad esempio vi è una “joint venture” nell’ambito del calcolo quantistico. La sua importanza la si può comprendere dal fatto che pochi mesi fa Google ha messo sotto contratto uno dei luminari del settore: il tutto al fine di:
“Aumentare lo sforzo di ricerca e sviluppo nel settore dell’intelligenza artificiale e del potenziamento della capacità di calcolo dei computer”.
La collaborazione con la Nasa va avanti da tempo anche in relazione alla creazione di applicazioni su “D-Wave“, ovvero l’unico “device” quantistico che al momento è rinvenibile in commercio. Lo sviluppo di tecnlogie come queste dovrebbe garantire la possibilità di creare macchine “intelligenti”. Alcuni esperti affermano infatti che:
“La tecnologia quantistica risulterà importante per sfruttare complessi algoritmi idi ricerca per scandagliare tra dati senza alcun ordine“. Inoltre questo tipo di calcolo ” consente di rinvenire gli schermi che si ripetono e di decriptare le informazioni“: inutile dire che tale particolarità fa gola a qualsiasi Governo.
Un altro settore che per Google è strategico è quello dei satelliti: molte delle acquisizioni operate in questi anni hanno riguardato tale settore e lo scopo è noto: far arrivare la banda larga in quelle zone della Terra dove ora ciò appare impossibile. Altro settore dove Google è presente è quello dei droni. Nei laboratori di Google ha infatti visto la luce il “Project wing”, che altro non è che:
“un sistema di droni a guida autonoma capace di recapitare oggetti di piccole dimensioni volando a bassa quota”. L’idea di Google sarebbe quella di sviluppare questa tecnologia in modo che essa sia utilizzabile nel caso di calamità naturali “perché i droni sarebbero in grado di portare aiuti e provviste nelle zone colpite da disastri come terremoti o alluvioni”,
ma non è escluso un loro uso commerciale, seguendo quindi l’esempio di Amazon.
Se si pensa che questi sono solo alcuni dei settori che nulla hanno a che vedere con quello per cui Google è conosciuto in tutto il Mondo, si capisce come il colosso americano sia ormai un’azienda polifunzionale e come tale processo sia ormai irreversibile.
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