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Una brutta Italia ottiene un pareggio da non buttare, Italia-Croazia 1-1

A San Siro Italia e Croazia si dividono la posta con un pareggio per 1 – 1, in una gara che non è stata bella come ci si attendeva. Reti  di Candreva e pareggio, quasi immediato, di Perisic, complice la papera di Buffon.

Nella ripresa il gioco è stato interrotto a causa del lancio di petardi e fumogeni da parte dei tifosi ospiti, ed ora si attendono le sanzioni disciplinari da parte dell’UEFA. Nella classifica del girone si rifà sotto la Norvegia che va a vincere per 1 – 0 in Azerbajian e ora è ad un solo punto dalla coppia di testa, mentre sembra ormai esclusa dalla corsa alle prime posizioni la Bulgaria, che si vede imporre un pari casalingo per 1 – 1 da parte della modesta Malta. Ancora una volta gli Azzurri (orfani delle assenze dei vari Pirlo, Montolivo, Verratti e Barzagli) non sono riusciti a vincere contro la Croazia, mai battuta nell’era moderna, ma Antonio Conte di questa partita può salvare sicuramente l’impegno ed anche il risultato ottenuto, tenendo conto del valore tecnico dell’avversario. Per la Croazia si tratta del primo goal subito nel corso delle qualificazioni.

La nazionale azzurra è partita bene e non si è fatta innervosire dal possesso palla prolungato dei Croati, passando in vantaggio alla prima occasione, quando all’11° minuto Candreva ha scagliato in porta un secco tiro di destro dopo una azione di Zaza. La rete del Laziale ha fatto ben sperare, ma dopo soli 4 minuti l’undici di Kovac, ha trovato il pareggio con una conclusione non irresistibile di Perisic che ha colto impreparato Buffon.
La “papera” del portiere azzurro fa così gioire i molti tifosi croati che avevano raggiunto San Siro, esultanza che culmina in un lancio di petardi e fumogeni colorati che costringe l’arbitro, l’olandese Kuipers, a ritardare di alcuni minuti la ripresa del gioco.
Il rapido 1 -1, insieme agli infortuni, quasi contemporanei accaduti al croato del Real Madrid, Modric ed all’azzurro Pasqual, problemi di natura muscolare per entrambi, determinano un cambiamento nello svolgimento del match. I due infortunati tentano di restare in campo, ma alla mezzora escono entrambi. Nelle file della Croazia entra l’interista Kocìvacic, atteso in campo sin dall’inizio, e che invece Kovac si era tenuto in panchina, mentre nell’Italia fa il suo esordio assoluto Soriano. La nuova disposizione tattica croata prevede un abbassamento di Rakitic nella zona prima occupata da Modric, con il talento nerazzurro che ne assuma la posizione. Nell’Italia invece cambio di fascia per De Sciglio, mentre Candreva si porta più largo sulla fascia destra.
Fino al termine della prima frazione le due formazioni si alternano nel tentativo di creare gioco, ma non si registrano azioni di rilievo, eccezion fatta per una occasione per Olic, con Ranocchia che salva sulla linea, su un’azione condizionata in partenza da un probabile fallo di Mandzukic su Buffon, non rilevato dall’arbitro olandese.

Nella ripresa gli uomini di Conte si rendono pericolosi in avvio con un bel tiro scoccato da Zaza, poi sono i Croati a rispondere con una azione che vede una carambola del pallone su Kovacic, ed un attento Buffon. Conte intanto ha cambiato modulo alla formazione azzurra, passando dapprima ad un 4 – 4 – 2, che diviene anche 4 – 1 – 4 – 1 quando Immobile viene sostituito da El Shaarawy.
Dopo lo scambio di occasioni sale in cattedra la Croazia, che spinge forte almeno per 10 minuti, favorita da un’Italia che appare stanca.
L’ingresso del Milanista, come quello successivo di Pellè, che sostituisce Zaza, sembrano ridare fiato agli Azzurri, che escono finalmente dalla propria metà campo, tornando a riaffacciarsi in avanti, grazie soprattutto alla verve del Faraone, autore di un primo tentativo di pochi istanti dal suo ingresso.
Anche la Croazia effettua una sostituzione, facendo entrare bomber Kramaric al posto di Olic, poco prima che riprenda  il lancio di fumogeni e Kuipers decida per una nuova interruzione della gara, quando sono stati giocati 76 minuti. La Polizia fa il suo lavoro nel settore dei tifosi ospiti dal quale partono i lanci di fumogeni e dopo 10 minuti la gara può riprendere. A questo punto l’attacco degli Azzurri si affida quasi completamente ad El Shaarawy, che ci prova tre volte, ma con scarsa fortuna.
Quando mancano pochi minuti alla fine c’è da registrare un ultimo brivido per la porta azzurra con il solito Perisic che tira da buona posizione ed il suo diagonale finisce di un niente a lato.
Dopo è solo controllo di palla, con le due Nazionali, stanche, che sembrano volersi accontentare della divisione della posta e di un punto che muove la classifica, permettendo ad entrambe di conservare la propria imbattibilità.
Dopo 3 minuti di recupero Kuipers fischia la fine sull’ 1 – 1 di un match che evidenzia  come, per gli Azzurri, il cammino davanti da compiere sia ancora ben lungo.

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