I crani allungati: malformazioni craniche, tecniche di allungamento o antica testimonianza di una popolazione aliena?
I crani allungati entrano, a pieno titolo, tra i misteri più oscuri del nostro Pianeta, ma forse potrebbe esserci una clamorosa svolta. Rinvenuti nei cimiteri di tutto il Mondo, non è ancora del tutto chiara l’ origine di questo allungamento. Una malformazione cranica o qualcosa di provocato manualmente?
Gli studi archeologici sembrano evidenziare come esistano casi di entrambe le ipotesi. Ci sono, però, i ‘crani allungati ‘di Paracas in Perù che lasciano aperti non pochi interrogativi.
Se si trattasse di una specie non umana con queste caratteristiche, che in qualche modo, avrebbe anche influenzato i costumi di alcuni popoli? Da questo punto di vista sono molte le teorie che chiamano in causa i Nephilim, un’antica razza di giganti che avrebbero condiviso la Terra con gli uomini e della qual troviamo testimonianza nella stessa Bibbia?Le fasciature per manipolare il capo potrebbero essere un tentativo di imitazione di razze sconosciute, magari dalle capacità ben maggiori di quelle umane?
Sappiamo che i ricercatori ungheresi dell’Università di Debrecen e del College di Nyiregyhaza hanno pubblicato sul “Journal of Neurosurgery” uno studio secondo il quale gli Europei avrebbero acquisito l’ usanza di allungare il cranio dagli Unni.
Nel Febbraio di quest’ anno Brien Foerster, assistente direttore del Museo di Storia di Paracas, ha dichiarato che un genetista che vive negli Stati Uniti avrebbe estratto il DNA da un tessuto mummificato di questi crani. Il risultato sconcertante è che non apparterrebbe a nessuna razza umana.
Foester si è interessato molto ai crani allungati, promuovendo molte ricerche. Secondo il parere dell’ assistente, che ha riferito ad “Ancient Origins“, la conformazione dei crani di Paracas sarebbe di origine naturale, perché su quella modificata manualmente di solito è visibile un tratto appiattito.
Un misterioso esempio di cranio allungato ci arriva poi anche dall’ Egitto. Il Faraone Akhenaton è raffigurato con molti aspetti anomali. Primo fra tutti il cranio lungo, poi sono vistose le caratteristiche femminili e le cosce ingrossate.
Irwin M. Braverman della Scuola di Medicina dell’Università di Yale, ha avanzato l’ipotesi he il Faraone soffrisse di almeno due patologie: la prima è la craniosinostosi, la malattia che provoca il cranio allungato; la seconda è la sindrome di eccesso di aromatasi. A causa di questa patologia ormonale avrebbe sviluppato una parte femminile pronunciata. A confermare la validità di questa teoria genetica, ci sono le figure delle figlie femmine che presentano seni sviluppati già in giovane età. Secondo l’ egittologo Donald B. Redford, invece, il suo aspetto è da ritenersi collegato alla venerazione del Faraone verso il Dio Sole sole Aton.
I risultati più approfonditi del misterioso genetista, forse potranno dirci qualcosa di più…? O si tratta solamente di una trovata pubblicitaria per attirare visite al museo di Paracas? ù
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