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Pharrell Williams controcorrente: “Sbagliato uccidere Brown, ma lui era un bullo in cerca di guai”

L’artista Pharrell Williams,  uno dei più importanti della musica nera contemporanea e conosciuto in tutto il mondo per il pezzo “Happy“, ha dichiarato che il giovane Michael Brown altro non era che un bullo “a caccia di guai”. Quando gli è stata chiesta un’opinione in merito alla scelta del Gran Jury di non procedere penalmente contro l’agente di polizia che ha sparato ed ucciso il diciottenne, l’artista si è definito scosso per la conclusione a cui sono giunti i membri del Gran Jury, ma ha ribadito come l’atteggiamento del giovane sia stato “da bulletto”. Williams ha altresì affermato che, secondo lui, le polemiche a cui questa vicenda ha dato vita hanno distolto l’attenzione dal comportamento che il ragazzo ucciso ha tenuto.

Secondo la pop-star, il fatto che il ragazzo si sia rifiutato di obbedire all’ordine della polizia di camminare sul marciapiede e non in mezzo alla strada, unito al fatto che poco prima aveva aggredito un commerciante, non possono che essere visti come una prova del fatto che il giovane “fosse a caccia di guai”.

Al netto di tutto questo, secondo il cantante, non è possibile sparare contro una persona nelle condizioni in cui era il giovane, ovvero disarmata, e il poliziotto avrebbe dovuto subire un processo per quanto fatto.

Questa parte del pensiero dell’artista sembra però non interessare troppo ai frequentatori dei social network, in particolare quelli di Twitter, i quali si sono riversati sulla sua pagina personale e lo hanno pesantemente criticato, accusandolo di aver, con le sue parole, fatto passare il concetto che se si è bulli è giusto che si venga freddati dalle forze dell’ordine.

Quello che è certo è che questa non è la prima volta in cui l’artista americano esprime un’opinione controcorrente su tematiche scottanti come quello relative alla questione razziale negli USA. Nel 2013, ad esempio, Pharrell Williams si era attirato gli strali dei frequentatori dei social per aver affermato

«noi nuovi neri non biasimiamo altre razze per i nostri problemi».

Ad ogni modo, le polemiche sembrano destinate ad andare avanti, il tutto mentre si attende la chiusura delle due indagini federali, le quali potrebbero ribaltare il verdetto che ha salvato l’agente di polizia.

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