Osservando con attenzione le foto che ci giungono da Marte, sempre più persone indicano la presenza di quelli che potremmo arrivare a definire come reperti archeologici sulla superficie del pianeta rosso. Le domande, di conseguenza, nascono spontanee: sono presenti costruzioni o qualcosa di assimilabile ad essesu Marte? E, in caso di risposta affermativa, come ci sono arrivate?
Si rafforza ogni giorno di più la teoria, elaborata in un libro da Graham Hancock insieme a John Grisby e Robert Bauval, secondo cui ci sarebbero indizi sufficienti per pensare che un tempo il Marte fosse popolato da forme di vita non troppo diverse da quelle presenti sulla Terra e che una catastrofe abbia posto fine alla vita sul pianeta.
Sin dal 1976 – quando in un’immagine venne scoperto il cosiddetto “Volto di Cydonia” – esistono ipotesi secondo le quali effettivamente c’è stata vita sul Pianeta rosso e che addirittura lo stesso fosse abitato da una civiltà fiorente. Da quando, poi, la Nasa ha reso disponibili a tutti online i propri archivi, si sono moltiplicate le segnalazioni su residui di statue o oggetti di altro tipo, che indicherebbero la remota presenza di vita intelligente su Marte. In particolare, diverse rocce sembrano raffigurare volti umanoidi e si tratterebbe delle teste di antiche statue andate distrutte. Le più celebri immortalate dalle varie sonde sono quelle della donna di pietra e soprattutto la statua che somiglia incredibilmente alla figura di un faraone egiziano.
Le certezze sono pochissime, di conseguenza sono tantissime le ipotesi che vengono formulate. Fra queste riscuote un certo successo quella della catastrofe che avrebbe distrutto la vita sul Pianeta e che secondo molti sarebbe la stessa che avrebbe cancellato la presunta civiltà di Atlantide sulla Terra. Accostamenti azzardati e pressoché impossibili da dimostrare, ma ciò che si sa per certo è che la Terra, all’incirca 13 mila anni fa, venne profondamente modificata a livello geologico, con tutta probabilità a causa dell’impatto avvenuto con una cometa. Tali sconvolgimenti non avrebbero riguardato soltanto il nostro Pianeta, ma anche il sistema solare nella sua interezza. Tutti corpi celesti che lo compongono, infatti, mostrano segni profondi di mutamento geologico sulla loro superficie, ma gli sconvolgimenti di quell’episodio hanno riguardato anche la loro atmosfera, la rotazione e la velocità.
Per quanto concerne il pianeta rosso, sono due le ipotesi formulate, che concordano in gran parte; entrambe le teorie sostengono che un tempo su Marte fossero presenti acqua, vegetazione e un’atmosfera in grado di consentire la nascita della vita come la concepiamo noi. Le due teorie sono concordi anche sul fatto che questo ambiente, favorevole alla vita umana, venne distrutto da sconvolgimenti di tipo geologico. Il punto discordante è sul quando si verificarono tali sconvolgimenti: secondo la scienza ufficiale avvennero milioni di anni fa, ma ricerche alternative sostengono che accaddero molto dopo, ovvero soltanto alcune migliaia di anni fa, proprio in parallelo con la scomparsa della civiltà di Atlantide.
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[…] le sorprendenti scoperte, o supposte tali, sul Pianeta Rosso che, grazie alla raffinata tecnologia della MastCam a bordo […]