Bobby Keys, lo storico sax che ha accompagnato gran parte della carriera dei Rolling Stones, ha perso la sua battaglia: il celebre sassofonista si è spento nella sua casa di Nashville all’età di 70 anni sconfitto dalla cirrosi epatica.
Nato a Slaton, Texas il 18 dicembre 1943, lo stesso giorno di Keith Richard, con il quale ha condiviso sia il palco che le scorribande notturne, Keys sin da giovane ha messo in mostra doti notevoli nel suo strumento, tanto da arrivare, a soli 16 anni, a suonare con la leggenda Buddy Holly. Sarà solo la prima di numerose collaborazioni prestigiose, che lo porteranno a suonare con John Lennon, George Harrison e The Who.
Ma il nome di Bobby Keys è indissolubilmente legata a quello dei Rolling Stones, per i quali firma, nel 1969, l’assolo di “Live With Me”, contenuto in “Let It Bleed”. Fu solo l’inizio di una fruttuosa collaborazione che lo portò a condividere studio e palco con Mick Jagger e compagni e a firmare il celeberrimo assolo di “Brown Sugar”.
Fuori dal palco Keys, spesso insieme a Richards, fu tra i maggiori interpreti della tradizione delle rockstar decadenti. Un comportamento che pose fine al primo periodo di collaborazione, quando, nel 1973, Keys fu cacciato da due date del tour europeo a causa dei suoi eccessi. Da quel momento Keys continuò ad operare quasi esclusivamente in sala d’incisione, salvo poi rientrare nel tour di promozione di “Steel Wheels” nel 1989.
Figura di culto per i fan dei Rolling Stones, veniva considerato come un membro effettivo della band riscuotendo, nelle frequenti apparizioni pubbliche, di un successo e di un affetto riservati solo a Jagger, Richards, Watts e Wood. L’ultimo concerto, prima che il peggioramento delle condizioni di salute lo costringessero a dare forfait per le date australiane del tour, è stata quella di Roskilde lo scorso 3 luglio.
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