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Il doodle di Google è dedicato a Anna Freud

Il doodle di oggi  è composto da forme colorate e accattivanti: rombi e cerchi di diversi colori e di varie trasparenze che si sovrappongono e si intersecano, mentre accanto alla “G” iniziale si staglia la silhouette di un volto umano la cui testa è decorata da numerose forme geometriche che ricordano pensieri e sensazioni.

I pensieri e soprattutto ciò che i pensieri non dicono, cioè l’inconscio: ecco ciò che Anna Freud, fedele seguace delle orme del padre Sigmund, cercò di studiare nei suoi piccoli pazienti.

La donna, nata il 13 dicembre del 1895, si appassionò subito allo studio della psicoanalisi infantile, influenzata soprattutto dagli studi e dalle teorie elaborate dal padre.
Anna Freud si dedicò soprattutto allo studio delle cause del ritardo mentale nell’infanzia, e alle correlazioni fra mancato sviluppo fisico e mentale e mancanza di una relazione stabile con la figura materna.

Diventata caposcuola della corrente psicanalitica detta “Psicologia dell’Io”, molto famosa e rinomata negli Stati Uniti, Anna Freud conobbe un grande successo nel corso del suo lavoro e dei suoi studi.
La scuola suddetta rappresentava un preciso orientamento nelle teorie psicanalitiche, secondo il quale anche l’Io durante le situazioni di conflitto nevrotico, possiede dei processi “liberi da conflitti” e distinti e indipendenti rispetto all’Es.

Ancora oggi ella è ricordata anche per il celebre scontro con la collega Melaine Klein. A differenza della psicanalista britannica, Anna Freud non riteneva infatti che fosse possibile svolgere esperimenti psicanalitici su bambini d’età troppo precoce, in quanto tali soggetti non sarebbero analizzabili in virtù della mancanza di un transfert. Tale argomento fu causa di molteplici discussioni fra le due psicanaliste.

Anna Freud scrisse almeno sedici opere di carattere psicanalitico, sull’osservazione del bambino e degli adolescenti.
Anna Freud morì a Londra nel 1982 quando aveva 86 anni e 10 mesi, dopo aver ricevuto nel 1975 la Grande Decorazione d’Onore in Oro dell’Ordine al Merito della Repubblica Austriaca.

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