Il nome di Ralph Baer, deceduto pochi giorni fa alla veneranda età di 92 anni, è molto conosciuto da chi è appassionato di videogiochi e da chi in questo settore, sempre più in espansione, vi lavora con passione e con dedizione. Infatti, se oggi passiamo parte del nostro tempo libero a giocare con la Playstation o qualsiasi altro tipo di console, lo si deve a lui, perchè dalla sua mente e dal suo genio è nata la madre di tutte le console attualmente in circolazione.
Nato in Germania nel 1926 da una famiglia ebrea, fu come molti costretto a scappare a causa della salita al potere di Hitler e trovò rifugio negli Stati Uniti. Qui ebbe modo di intraprendere una brillante carriera scolastica e dopo aver prestato servizio in diverse aziende fu assunto, sul finire degli anni ’50, dalla Sander Associates, dove rimase fino alla fine degli anni ’80.
Il suo nome cominciò ad essere noto nel 1966: in quell’anno sviluppò, infatti, un videogioco con cui si poteva giocare anche utilizzando un televisore come supporto video. L’anno successivo cominciò a lavorare sull’idea di una console casalinga per videogiochi. In collaborazione con Bill Harrison arrivò a creare il cosiddetto “Brown Box“, che si può a tutti gli effetti considerare come il “papà” delle console che oggi tutti, anche chi non vi passa il tempo, conoscono: la Playstation e tutte le sue concorrenti, prima fra tutte Xbox, non avrebbero visto la luce se Baer, nei lontani anni ’60, non avesse aperto loro la strada.
La sua passione per il settore videludico lo ha anche portato a sviluppare un gioco che ebbe un ottimo riscontro di pubblico a cavallo tra gli anni ’70 e gli anni ’80: chi è stato ragazzo in quel periodo ricorderà infatti “Simon” e i suoi due capitoli successivi. Insomma, con Baer, a cui va anche il merito di aver inventato alcune delle prime periferiche per console, se ne va uno dei padri del settore videludico e a piangere la sua scomparsa non sono soltanto i figli e i nipoti, ma tutti gli appassionati di videogame e di informatica in generale.