Il giornalista Caprarica lascia la direzione del notiziario di Agon Channel tra le polemiche
Si chiude con malumori e polemiche la brevissima esperienza di Antonio Caprarica presso la nuova tv albanese Agon Channel, in cui aveva assunto la direzione del notiziario.
Il 16 dicembre, infatti, il noto giornalista ha detto addio al suo ruolo, annunciando inoltre azioni giudiziarie per tutelare la sua immagine e la sua professionalità. Il divorzio sarebbe avvenuto a causa delle scarse attrezzature e delle pessime condizioni di lavoro all’interno degli studi del nuovo canale albanese.
Lo stesso Caprarica, lasciando la direzione del notiziario, ha infatti spiegato come la sua permanenza fosse davvero impossibile data la scarsa possibilità di realizzare contenuti di qualità. Nonostante infatti i pochi redattori e la mancanza di locali insonorizzati e troupe di registrazione, l’emittente prevedeva comunque ben dieci edizioni quotidiane del telegiornale.
Caprarica scende poi nel dettaglio spiegando le condizioni di lavoro all’interno di tale produzione: il giornalista rivela che mancavano anche gli strumenti più semplici, c’era un solo telefono per tutti e mancava una segreteria di redazione.
Quello che più fa indignare il giornalista è poi la mancanza di una troupe televisiva per la registrazione oltre che ad una stessa sala per la registrazione. Caprarica racconta poi di come fosse impossibile registrare durante le giornate di pioggia e di come dovessero andare alla ricerca di un altro studio vuoto per registrare con largo anticipo gli appuntamenti del notiziario.
Ciò portava naturalmente a trasmettere notizie spesso già superate e con contenuti quindi non bassa qualità.
Agon Channel però, e gli stessi collaboratori e redattori rimasti all’interno dell’emittente albanese, spiegano invece come queste fossero solo le condizioni iniziali e di come invece subito si sia corsi ai ripari assumendo nuovo personale ed attrezzature. Gli scontri e le polemiche continuano, e lo stesso Caprarica ha già annunciato a più riprese l’intervento dei suoi legali per tutelare la propria immagine.