Il giallo di Loris accaduto a Santa Croce Camerina, nel ragusano, torna a far parlare a causa della scoperta di ben otto cellulari diversi rinvenuti appunto nell’appartamento in cui il piccolo viveva con la famiglia.
Nella stessa casa in cui il piccolo sarebbe stato strangolato prima delle nove di quella mattina di sabato 29 novembre, sono stati rinvenuti tutti questi dispositivi elettronici.
Se tale sequestro potrà dare ulteriori elementi o indizi agli inquirenti non è chiaro, anche perché il punto centrale è ancora quello di capire in che modo potrebbe esser stata aiutata mamma Veronica nell’occultamento del cadavere. Attraverso la perizia sui cellulari, sarà comunque possibile capire le applicazioni e le connessioni ad internet che il cellulare ha agganciato nel corso di quelle ore, per poter così rafforzare o al contrario annullare l’alibi di mamma Veronica.
Chi ha visto i telefoni, sostiene però che oltre al Samsung di cui si è già parlato nei giorni scorsi, gli altri cellulari sono in realtà dispositivi molto vecchi ed obsoleti. Non si tratta quindi di apparecchi con la capacità di connettersi ad internet per utilizzare WhatApp o altre applicazioni.
Gli investigatori proveranno comunque a risalire all’utilizzo di tali dispositivi, in modo da appurare eventuali indizi utili alle indagini. Nel frattempo, gli inquirenti stanno anche continuando a studiare e rivedere i video delle telecamere, in modo da riuscire a dare un nome alle varie sagome che si intravedono e poter risalire soprattutto a colui che avrebbe potuto aiutare mamma Veronica nell’occultamento o addirittura nello stesso delitto.
Negli ultimi giorni il corpicino di Loris è stato comunque finalmente consegnato alla famiglia e si sono svolti così i funerali, ma senza la partecipazione appunto di mamma Veronica che continua a rimanere agli arresti.