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Charlie Hebdo: dallo Yemen al Qaeda rivendica l’attentato e ne preannuncia altri

Charlie Hebdo, il settimanale satirico contro la cui sede è stato commesso l’attentato terroristico della settimana scorsa a Parigi, è uscito nelle edicole con il nuovo numero, che in copertina presenta un disegno di un Maometto piangente. Il settimanale è andato esaurito in tutte le edicole francesi in pochi minuti dopo il suo arrivo, con file davanti alle stesse edicole che si erano formate già nella notte.

In tutta la Francia sono state distribuite 3 milioni di copie, un numero impressionante se paragonato al numero abituale di 60 mila copie, ed è già stata predisposta la ristampa che porterà così il numero totale a quota 5 milioni di copie.

Nello stesso tempo, uno dei leader di Al Qaeda, dallo Yemen, ha rivendicato l’azione terroristica contro il settimanale francese tramite un video messaggio, nel quale si prospettano anche altre azioni future. Le minacce di Nasr al-Ansi, parlano di nuovo terrore e nuove tragedie, senza indicare dove potrebbero avvenire gli attacchi terroristici.

La Francia viene definita nel video uno dei componenti del “partito di Satana”, e l’attentato terroristico viene indicato come la giusta punizione ed una “vendetta per il profeta”. Il video di rivendicazione da parte di Al Qaeda non è il primo, in quanto sempre lo stesso gruppo ne aveva pubblicato un altro lo scorso 9 gennaio.

Secondo quanto dichiarato da Nasr al-Ansi, l’attacco contro Charlie Hebdo è stato ideato dal suo gruppo, che dopo aver scelto l’obiettivo, ha anche finanziato materialmente le azioni dei terroristi. Il presidente Hollande ha dichiarato che la minaccia terroristica continua e che tutti debbono restare molto vigili.

E mentre arriva una condanna da parte dell’Iran per la pubblicazione del disegno su Maometto, sul quotidiano parigino Le Figaro, esce una intervista rilasciata da Farid Benyettou, il 33enne ex-guru dei due terroristi, che dichiara di condannare gli attentati, avendo decisamente cambiato opinione dopo gli attentati che si erano verificati a Tolosa.

Nel corso dell’intervista, Farid ammette di aver incontrato Cherif Kouacki nel novembre scorso e di aver parlato con lui condannando gli attentati di Tolosa, e dice che Kouachi era rimasto “turbato” dalle sue parole. Nello stesso tempo si è registrato un arresto, quello del comico Dieudonné, accusato dalla procura parigina di “apologia del terrorismo”, per un post pubblicato su Facebook.

Dopo la pubblicazione della vignetta sul nuovo numero di Charlie Hedbo, si è registrata anche la presa di posizione di Dar el Iftaa, una autorità religiosa del Cairo, la quale attacca questa pubblicazione, che viene ritenuta una ulteriore provocazione, per gli 1,5 miliardi di musulmani nel mondo, dei quali offende i sentimenti.

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