È finalmente finito l’incubo per Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, le due ragazze originarie rispettivamente della provincia di Bergamo e di Varese che erano state rapite in Siria lo scorso 31 luglio, precisamente ad Aleppo.
È stato il governo italiano ad annunciare il lieto evento attraverso un tweet. Le due ragazze si erano recate in territorio siriano da volontarie per portare il loro aiuto ad una popolazione devastata dai conflitti. Secondo quanto affermato da alcuni media arabi, per la liberazione delle due ragazze sarebbe stato pagato un riscatto di 12 milioni di dollari, ma la notizia non ha ancora trovato riscontri in Italia.
Vanessa e Greta hanno già raggiunto l’Italia. Stanotte, infatti, intorno alle 4, sono arrivate all’aeroporto di Ciampino dove ad attenderle c’erano le rispettive famiglie ma anche il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e il capo dell’unità di crisi della Farnesina, Claudio Tafuri. Presenti diversi giornalisti e cameraman ma le due volontarie, molto provate da un’esperienza davvero molto dura, non hanno voluto lasciare dichiarazioni alla stampa e hanno preferito andare subito via per godersi qualche ora di riposo e di relax insieme ai propri familiari.
Nelle prossime ore, però, le due ragazze verranno ascoltate a Roma dai magistrati capitolini che, in merito alla vicenda, hanno ipotizzato il reato di sequestro di persona con finalità di terrorismo.
La notizia è stata accolta con molta soddisfazione non soltanto dai familiari delle vittime, ma anche dal mondo politico ed istituzionale. Il presidente del Senato, Piero Grasso, che, dopo le dimissioni di Napolitano ricopre anche la carica di Presidente della Repubblica, si è detto soddisfatto del lieto evento ed ha avuto parole di elogio per il modo in cui il Governo, l’Unità di crisi della Farnesina e i Servizi di Informazione e Sicurezza hanno gestito la vicenda.
Il leader della Lega Nord, Matteo Salvini si è detto contento della liberazione delle due ragazze ma, nello stesso tempo, ha fatto capire di voler approfondire la vicenda con il Ministro degli Esteri per capire se davvero sia stato pagato un riscatto.
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