Colpevoli di aver guardato in televisione una partita di calcio, 13 ragazzini iracheni sono stati uccisi in pubblico dai miliziani islamici dell’Isis. I giovani avevano seguito in televisione la partita di calcio che la loro nazionale ha disputato contro la Giordania, e che valeva per la fase a gironi dell’Asian Cup, manifestazione in corso di svolgimento in Australia.
La notizia è circolata ieri, ma l’esecuzione pubblica, avvenuta a colpi di mitragliatrice è avvenuta sette giorni prima. I ragazzi erano di Mosul, una città irachena sotto il controllo dei miliziani, che hanno preso i ragazzi dalle loro case, situate nel quartiere di al-Yarmuk, e li hanno accusati di violare la “sharia”. Dopo la barbara esecuzione, i cadaveri dei 13 ragazzini sono stati lasciati in terra ad esempio per la popolazione, e i genitori non sono riusciti a recuperarli, per timore di repressioni da parte dei miliziani.
Prima dell’esecuzione pubblica alcuni miliziani hanno preso un megafono ed hanno annunciato le loro intenzioni, ed hanno comunicato che i ragazzini erano colpevoli di un crimine. La pubblicizzazione delle esecuzioni è una pratica ben nota da parte dell’Isis; alcuni giorni fa era stato pubblicato da parte dei miliziani, un video nel quale venivano mostrati due uomini che sono stati prima uccisi e poi gettati dall’alto di una torre, sempre nella città di Mosul.
Anche in questo caso è stata data comunicazione delle accuse contro i due uomini, colpevoli di attività omosessuali e per questo puniti con la pena di morte in accordo all’interpretazione più radicale della legge islamica. Altre esecuzioni eseguite e documentate dall’Isis, riguardano una donna che è stata lapidata con l’accusa di aver commesso adulterio, e due uomini, colpevoli di furto, che prima sono stati inchiodati a delle croci, e successivamente fucilati, sempre alla presenza di numerosa folla.
In tutte queste esecuzioni è sempre presente lo stesso guerrigliero anziano, che ha una folta barba bianca. Queste esecuzioni pubbliche, oltre che intimidire gli oppositori locali e la popolazione, intenderebbero mostrare agli stati occidentali quello che l’Isis è capace di fare per estendere la fede musulmana radicale.
[…] c’è pace a Baghdad, ancora una volta martoriata dagli attentati, che causano un notevole numero di morti e […]