John Kerry si trovava a Londra, dove si è tenuto un vertice internazionale contro il terrorismo, che non ha affrontato solamente il problema della guerra in Medio Oriente, ma anche quello degli attentati che i militanti islamici stanno portando in occidente, come nel caso di Charlie Hebdo a Parigi.
Nella conferenza stampa che si è tenuta alla fine del vertice, Kerry ha affermato che per sconfiggere lo Stato Islamico è necessaria una risposta “globale”, e che il compito che attende la coalizione è difficile e non sarà di breve durata. Nel corso della conferenza stampa Il Segretario di Stato Usa ha anche sciorinato i dati del Pentagono, parlando di 6000 miliziani uccisi dai raid aerei.
Secondo Kerry è necessario agire anche in altre direzioni, oltre a quelle militari, cercando in primo luogo di “tagliare ” i rifornimenti in denaro allo Stato Islamico. Oltre ai militanti uccisi, i raid aerei hanno messo fuori combattimento anche molti mezzi militari, almeno un migliaio solamente in territorio iracheno.
Parlando dei rapporti all’interno della coalizione, Kerry ha espresso il suo apprezzamento per il contributo fornito dai partner, ma ha auspicato un miglior coordinamento. Un fatto importante, ha sottolineato Kerry, è che tra i seimila miliziani uccisi, molti appartenevano alle gerarchie dei comando.
Passando alle altre operazioni che si sono svolte nell’area dei combattimenti l’ambasciatore in Iraq ha sottolineato come le truppe regolari Baghdad abbiano riconquistato circa 700 chilometri quadrati di territorio, che erano caduti nelle mani dell’Isis. Nello stesso tempo l’esercito iracheno sta formando altre 12 brigate per combattere i miliziani.