I risultati delle elezioni legislative svoltesi in Grecia segnano un punto di svolta non solo per il Paese ma, molto probabilmente, per tutta l’Unione Europea nel suo complesso. Syriza, il partito di sinistra con a capo il giovane Alexis Tsipras, ha rispettato i pronostici che lo davano come vincitore della competizione elettorale e ha sfiorato la maggioranza assoluta in Parlamento, mancandola per appena 2 seggi.
Il responso uscito dalle urne non lascia spazio a dubbi: il quasi 36.5% raggiunto da Syriza è il segno che la società greca è stanca della politica economica improntata all’austerità imposta in questi anni dalle istituzioni politiche dell’UE in concerto con il FMI. Per Tsipras, nonostante non sia arrivata la maggioranza assoluta che gli avrebbe permesso di governare senza la necessità di cercare i voti di altre forze politiche per far passare i propri provvedimenti, è comunque un successo di proporzioni straordinarie. Il Partito fino ad oggi al potere e che aveva attuato le politiche richieste dalla “Troika”, quello del primo ministro uscente Antonis Samaras, si è infatti fermato a poco meno del 28% dei voti e ha conquistato solo 76 scranni nel Parlamento ellenico che verrà. Più in generale, tra lemoltissime forze politiche che si sono presentate al voto sono sette quelle che sono riuscite a guadagnare almeno un seggio in Parlamento, conquistando una percentuale di voti superiore al 3%. Al terzo posto, dietro i due Partiti che si contendevano la vittoria, si è piazzato il partito neo-nazista Alba Dorata, che in Parlamento avrà 17 rappresentanti in forza del quasi 6,3% di voti portato a casa.
Ma cosa succederà ora? Secondo alcune voci il leader di Syriza non ha intenzione di perdere tempo e formerà il proprio esecutivo entro le prossime 48 ore e nella mattinata di oggi dovrebbe avvenire un incontro con il gruppo dirigente di “Greci Indipendenti“. La formazione politica guidata da Panos Kammenos, orientata politicamente a destra e contraria alle politiche imposte dalla Troika, ha 13 parlamentari e potrebbe essere un fondamentale alleato di governo di Tsipras.
Il prossimo premier greco nel discorso con cui ha salutato la vittoria del suo movimento ha affermato che il Paese con il voto espresso ha lanciato il chiaro messaggio “di voler voltare pagina” e ha aggiunto che:
“il popolo ellenico ha scritto una pagina di storia” e che “ora è il momento di far tornare il sole sul Paese“. Ha quindi ribadito che con i risultati di ieri “si chiude il circolo vizioso delle politiche di austerità” e che “ora è il momento di salutare il ritorno della speranza e della dignità“.
Riferendosi alla Troika l’ha definita come:
“Un qualcosa che ormai appartiene al passato” e ha ringraziato i Greci “per aver mostrato all’Europa la via del cambiamento”. Il leader di Syriza ha poi voluto rassicurare l’UE, ribadendo come “la volontà è quella di trovare un accordo equo e vantaggioso per tutte le parti in causa“.
Analizzando i risultati risulta comunque chiaro come la Grecia tutta abbia voluto esprimere il proprio netto no alle politiche di austerità imposte in questi anni e portate avanti dal premier Samaras e dal Pasok. Tutte e due le formazioni politiche devono infatti fare i conti con una sconfitta elettorale molto dura e i propri leader sembrano avviarsi verso le dimissioni. Ma molto timore desta il risultato ottenuto dai neonazisti di Alba Dorata. Nonostante i vertici della formazione politica siano dietro le sbarre, si è infatti confermata come la terza forza nel mondo politico ellenico.
Infine, per comprendere come il voto greco pesasse e peserà sull’Europa, basta pensare al fatto che la Bundesbank ha fatto sentire la propria voce attraverso il proprio Presidente, il quale si è affrettato ad affermare che:
“la Grecia dovrà tenere fede a quanto garantito e fare le riforme”
e che oggi alcuni massimi dirigenti dell’UE avranno un incontro con Mario Draghi. Se non è timore questo…
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