Il momento delle due Milanesi nel campionato di calcio di serie A è veramente deludente. Tra sabato sera e domenica due sconfitte che allontanano sempre di più quel terzo posto, traguardo minimo, ad inizio stagione, per entrambe.
Qualora il Napoli si aggiudicasse il posticipo serale di oggi, finirebbero a – 10 punti proprio dal terzo posto con scarsissime possibilità di recupero, visto che davanti a loro ci sono ben 6 squadre.
La posizione di Inzaghi sulla panchina rossonera si è fatta sempre più traballante, tanto che sembra già fondamentale il risultato della gara di Coppa Italia di domani sera a San Siro ancora contro la Lazio. La vittoria in coppa, infatti, garantirebbe quanto meno un posto nella prossima Europa League, traguardo allo stato attuale tutt’altro che scontato. E, come si suol dire, se Atene piange Sparta non ride, con Mancini che, nonostante i nuovi innesti, non ha fatto molto meglio sulla panchina dell’Inter. Dopo la sconfitta all’ultimo minuto con il Torino, i primi impietosi paragoni con la gestione Mazzarri, che prima di venire esonerato faceva registrare una media punti maggiore rispetto a quella del tecnico di Jesi.
Per ritrovare un avvio di campionato così negativo da parte delle Milanesi (52 punti in due dopo 20 giornate), occorre andare indietro di ben 15 anni, quando nella stagione 2000 – 2001, con il campionato a 18 squadre, il Milan aveva 27 punti, due in meno i Nerazzurri. Inutile sottolineare che neppure in quella occasione le Milanesi riuscirono a qualificarsi per la Champions League (arrivarono quinta e sesta), nonostante allora la partecipazione fosse estesa alle prime quattro. Considerando che, attualmente solo le prime 3 si qualificano, la situazione appare ancora più preoccupante, con le due compagini meneghine che difficilmente, almeno ad oggi, lasciano presagire la possibilità di infilare una serie continuativa di successi, necessaria per un recupero in extremis.
Paradossalmente, rispetto alla scorsa stagione, il Milan registra in classifica un saldo positivo di un punto, ma è l’involuzione nel gioco rossonero rispetto alle prime gare della stagione a preoccupare, con un Inzaghi che, con l’andare del tempo, sembra aver smarrito certezze invece che consolidarle, come dimostra un Diego Lopez, ultimamente, sempre migliore in campo fra i suoi.
Per l’Inter, invece, 6 i punti in meno rispetto allo scorso campionato. Nonostante, sia innegabile che il gioco nerazzurro con l’arrivo di Mancini sembri denotare una maggiore propositività e personalità, comunque il tecnico di Jesi, dopo 9 gare (11 quelle di Mazzarri), fa registrare una media punti ben più negativa, con soli 1,11 contro il già non straordinario risultato del suo predecessore, incapace di arrivare all’1,5 (1,45 per l’esattezza). Se poi ci si sofferma, complici ma non solo i tanti infortuni, sulla scarsa tenuta difensiva interista (solo 6 squadre hanno fatto peggio), l’atavica lentezza di costruzione in mezzo al campo e l’annata di alcuni suoi interpreti, Palacio e Vidic per fare due nomi, anche in questo caso pochi gli elementi di ottimismo.