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Tim Cup: la Lazio è una squadra, il Milan no! Inzaghi confermato e l’agonia rossonera continua

I Rossoneri, a 72 ore di distanza dalla disfatta dell’Olimpico, hanno ritrovato la Lazio come avversaria, stavolta però in casa e con vista sulle semifinali di Coppa Italia.

Davanti a poco meno di diecimila spettatori, sintomo palese della disaffezione del pubblico per la squadra, la prima sorpresa è stata Montolivo in regia e De Jong in panchina perché non al meglio. Nel reparto avanzato si è guadagnato una maglia da titolare Pazzini, ma i primi 15 minuti hanno visto una Lazio padrona del campo e un Milan senza un’idea di manovra e in preda alla paura, come testimoniato da due passaggi all’indietro di Abate e Menez che hanno mandato in porta prima Klose e poi Keita, senza che però nessuno dei due riuscisse ad affondare il primo colpo alla traballante barca milanista.
Il primo sussulto milanista è stato di Menez, il quale poi è stato imitato da Cerci, che dalla distanza ha impegnato Berisha. A fine primo tempo, dopo varie volte in cui la difesa rossonera ha dato la sensazione di capitolare, con Alex e Albertazzi assolutamente in balia delle punte biancocelsti, al 43° è arrivato un fallo di mano in area di rigore rossonera: a commetterlo è stato Albertazzi sugli sviluppi di un’azione avversaria e inevitabilmente è stato concesso il calcio di rigore. Biglia non ha sbagliato e ha portato avanti la Lazio, la quale si è però ritrovata in 10 a fine primo tempo, causa un doppio giallo ai danni di Cana, autore di due falli in pochi minuti, entrambi puniti con il giallo, anche se l’ultimo cartellino è apparso una punizione troppo severa.

Nella ripresa il tecnico rossonero ha buttato nella mischia il rientrante dalla Coppa d’Asia Honda: a fargli spazio Muntari. Il Milan ha giocato con il 4-2-3-1, alla ricerca del pareggio. Tuttavia le uniche azioni degne di nota sono state un tiro del Giapponese e un tentativo di Abate murato da Novaretti. Alla fine, a parte un goal di Pazzini annullato per fallo di mano nettissimo e uno di Cerci per fuorigioco che il replay ha confermato esserci, il Milan non ha prodotto pericoli e anzi è stata la Lazio a rischiare con un paio di contropiedi di chiudere il match.

Persa anche la Coppa Italia diventa decisiva la partita con il Parma: Inzaghi è infatti stato confermato alla guida dei Rossoneri da Galliani in persona e pare che la decisione sia arrivata prima della partita, direttamente da Silvio Berlusconi, che non pare intenzionato, almeno per ora, a esonerare il terzo tecnico in pochi mesi e a appesantire ancora di più il bilancio. Inoltre il pubblico è apparso appoggiare ancora il tecnico (la contestazione è stata indirizzata unicamente a Galliani, nemmeno se l’Ad gestisse le casse del club, ndr) motivo per cui un esonero subito dopo la sconfitta con la Lazio sarebbe stato poco opportuno.
Ora la speranza della società è che l’arrivo di Bocchetti, prelevato dallo Spartak, possa risolvere i problemi difensivi che stanno attanagliando il Milan e che Destro accetti di vestire la maglia del Milan. Nel caso in cui l’attaccante della Roma, che senza dubbio sarebbe un ottimo colpo, non dovesse accettare, il nome su cui virerà la dirigenza sarà quello del doriano Stefano Okaka.

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