Il mese che è appena iniziato doveva essere molto importante per Conte e per la Nazionale, visto che doveva rappresentare quello degli stage. Ed invece il commissario tecnico degli Azzurri e la Federazione hanno dovuto alzare bandiera bianca e prendere atto del fatto che non ci sono le condizioni per dare vita ad uno stage di 72 ore nell’unico spazio di tempo disponibile prima che il calendario torni ad essere strapieno causa ritorno delle competizioni europee.
A pesare in maniera decisiva è stata la presa di posizione dell’ex club di Antonio Conte. Ma a far desistere l’allenatore pugliese non è stata solo la Juventus e il commissario tecnico avrebbe preso la decisione di non dare vita allo stage, che si sarebbe dovuto tenere dall’8 di questo mese e terminare l’11, con la possibilità che i club non inviassero i propri giocatori. La scelta di annullare tutto è arrivata alla conclusione di un incontro con il numero 1 della FIGC, la quale si era esposta molto a favore e a sostegno delle richieste avanzate da colui che è stato chiamato a ricostruire la Nazionale dopo il disastro al mondiale carioca.
Eppure Tavecchio, anche nei giorni precedenti, aveva affermato di essere assolutamente certo che i dubbi espressi da alcuni allenatori di A, che come Allegri avevano bollato la possibilità di uno stage come “appuntamento campato per aria“, sarebbero alla fine venuti meno. Purtroppo per la FIGC e per Conte le regole a livello internazionale sorridono ai club, i quali sono obbligati a mandare i giocatori in stage solo nei periodi indicati dalla Fifa stessa. Nel caso in cui le singole federazioni prevedano stage o raduni in periodi diversi e i club non acconsentano a inviare i propri tesserati, non vi è possibilità di censurare tale comportamento con una sanzione, motivo per cui i club hanno praticamente sbattuto la porta in faccia a Conte e a Tavecchio.
Al momento di diramare le convocazioni per lo stage, il commissario tecnico si è reso conto che i club avrebbero messo in atto un forte ostruzionismo e ha ritenuto che non fosse il caso di far fare brutte figure al calcio italiano, già in pessime condizioni. Che le cose non stavano volgendo verso una soluzione positiva lo si era comunque capito circa una settimana fa, quando Conte aveva fatto tappa a Vinovo. Il commissario tecnico si aspettava un’apertura dalla sua ex-società, ma alla fine, uscendo dal centro sportivo e rispondendo a chi gli chiedeva se era stato affrontato l’argomento “stage” si era limitato a dire che lui e i dirigenti non avevano toccato questo come nessun’altro argomento specifico.
Oggi è quindi arrivata la decisione di annullare tutto. Conte avrebbe motivato tale scelta con il fatto che uno stage con la presenza dei soli giocatori non facenti parte della Nazionale sarebbe stato un qualcosa di prettamente inutile. Tuttavia, nel comunicato con cui è stata data la notizia dell’annullamento dello stage, Conte ha espresso l’auspicio che:
“D’ora in poi si riesca tutti insieme a cercare e concretizzare quelle soluzioni non più rinviabili per rendere la nazionale italiana il punto di riferimento del nostro calcio”.
Al di là dei comunicati ufficiali risulta certa la grande irritazione di Conte, che potrebbe davvero decidere di lasciare prima del tempo la panchina azzurra. L’ex tecnico della Juve sta provando sulla sua pelle il disinteresse dei club per la Nazionale (non che lui, come ha francamento ammesso lo stesso Conte, ci pensasse più di tanto quando sedeva su una panchina di club, ndr) e il fatto che nemmeno le esternazioni da lui fatte dopo la partita con l’Albania siano servite a cambiare questo atteggiamento, ne starebbe minando le certezze in merito alla possibilità di risollevare le sorti degli Azzurri.
Non resta quindi che rimanere in attesa, per capire quali saranno gli sviluppi futuri.