Da Aprile la gestione della Pubblica Amministrazione potrebbe subire un cambiamento radicale grazie all’introduzione dello SPID 2015, il Sistema Pubblico di Identificazione Digitale atto a snellire le operazioni gestionali per la Pubblica Amministrazione. Il Governo ha dato l’ok all’operazione e si attende solo il decreto attuativo dell’Agenzia delle Entrate per cominciare a vedere all’opera la nuova procedura e comprendere sul campo se si può considerare un’efficace metodo per velocizzare alcune operazioni, eliminando alcuni ostacoli in cui ci si imbatte, quotidianamente, nella burocrazia italiana.
In base a questo nuovo sistema, l’accesso ai servizi digitali dell’Agenzia delle Entrate sarà garantito mediante un unico PIN, un codice segreto personale e univoco, da utilizzare insieme alla carta di identità elettronica oppure, in assenza di quella, del codice fiscale di ultima generazione, la tessera sanitaria dotata del chip elettronico.
La funzionalità dello SPID è quella di accreditare l’ingresso alle aree riservate semplicemente immettendo il codice fornito per l’identificazione.
Ovviamente, almeno per il momento, il sistema SPID non è obbligatorio ma sarà attivato esclusivamente su richiesta mediante la compilazione dell’apposito modulo rintracciabile sul sito dell’Agenzia delle entrate, indispensabile per identificare e confermare l’identità del richiedente.
Il suo funzionamento è all’apparenza semplice: le aziende e i cittadini che lo richiedono, con quest’unico codice potranno accedere a tutti i servizi online della Pubblica Amministrazione (inclusi gli enti previdenziali come INPS, INAIL e i servizi dei Comuni e delle Regioni).
L’identificazione viene effettuata attraverso il sistema IdP, “Identity provider Personale”, che è stato progettato per garantire la massima sicurezza e privacy sui dati di navigazione: una precauzione indispensabile quando si opera in virtuale, per proteggere la riservatezza dei dati sensibili inseriti dall’utente e che non devono mai essere resi pubblici.
Un utilizzo particolarmente gradito dello SPID 2015 è legato alla verifica dei contributi, che grazie a questo codice possono essere controllati rapidamente e senza ausilio, per essere poi pagati attraverso il modulo F24. Stesso discorso vale per la richiesta delle esenzioni, agevolazioni o dell’assistenzialismo, che grazie a questo sistema possono essere effettuati senza passare per i CAF o di enti intermediari che rallentano le operazioni.
SPID 2015, quindi, sarà un sistema per integrare in un’unica soluzione il PIN Agenzia delle Entrate e quello INPS, per citarne due, per arrivare al 2017 con l’integrazione completa in un unico sistema.
Indispensabile sapere che, oltre che da computer, SPID 2015 potrà essere utilizzato anche dai dispositivi mobili.