Solo un quarto d’ora per il test Hiv con un’app che promette di salvare migliaia di vite
La ricerca medica compie un altro passo importante. Presso la Columbia Engineering è stato progettato un piccolissimo apparecchio capace di eseguire un test del sangue multiplo attraverso una piccola puntura su un dito.
Più che un misuratore, si tratta di un vero e proprio mini laboratorio di analisi : in 15 minuti viene rilevata la presenza di anticorpi per HIV, sifilide e sifilide attiva.
Importante novità è la totale interazione con un’app per smartphone e il basso consumo energetico dell’apparecchio: questo, infatti, si alimenta solo con la batteria dello smartphone.
Il dispositivo già in fase di sperimentazione in Ruanda, stato dell’Africa orientale, riscuotendo già grande successo.
É stato testato su 96 persone, tra pazienti e volontari, con il 97% di loro estremamente soddisfatti per dalla massima semplicita’ e rapidita’ del risultato e della procedura.
A spiegare questa sperimentazione è l’ideatore Samuel Sia, sul Science Translational Medicine:
”In questo modo rendiamo accessibili a tutta la comunità le analisi che fino ad oggi potevamo praticare soltanto in un laboratorio. Questo tipo di tecnologia può cambiare il modo in cui viene fornita l’assistenza sanitaria su scala mondiale. Con il rilevamento delle infezioni causate dalla sifilide possiamo ridurre di 10 volte il numero di vittime da esse causate, e che l’apparecchio potrebbe aiutare con i test per l’HIV su larga scala, aiutando a diminuirne la trasmissione.”
L’apparecchio, oltre ad avere un costo di realizzazione davvero esiguo (34 dollari, a differenza dei 18 mila necessari per la costruzione di un sistema in grado di effettuare quelle le stesse analisi), potrà essere impiegato anche su territori dove non sono presenti reti elettriche: l’unico requisito infatti è quello di disporre di uno smartphone.
Un’invenzione che non passa inosservata agli occhi di tutti: in Italia, poco meno del 50% della popolazione sarebbe interessata ad integrare l’uso di supporti digitali alla propria terapia farmacologica ed il 40% si dichiara estremamente interessato all’uso di app sanitarie sul proprio smartphone con ovvi risparmi che alleggerirebbero il sistema sanitario nazionale.
Il sentiero per la lotta all’HIV ed alla sifilide è tracciato.