Una donna ha dichiarato agli inquirenti di aver visto una macchina grigia sfrecciare a tutta velocità nella zona dove è stato ritrovato il piccolo Loris ormai morto. Quest’auto non è stata avvistata soltanto nel luogo incriminato, ma addirittura lo stesso giorno stesso e nell’orario della presunta morte del bimbo, come ha rivelato l’autopsia fatta sul suo corpo dal medico legale.
Gli inquirenti però non hanno indagato ulteriormente, non hanno seguito questa pista, dichiarando che la testimonianza della signora non intacca la linea seguita da loro e che ha portato all’arresto di Veronica Panarello. La macchina di colore grigio chiaro, un vecchio modello di Lancia Delta, però è stata vista proprio nelle tragiche ore della morte del bimbo di 8 anni e il guidatore mostrava un comportamento anomalo per una persona che si trovava da quelle parte semplicemente per fare una passeggiata. Questo è emerso dal racconto della donna che ha spiegato più volte cosa ha visto e ha fatto la sua deposizione cercando di rilasciare più particolari possibili.
Ma il tribunale ha dato poca importanza a questa storia, appunto perché secondo loro e secondo i documenti di oltre 100 pagine del Tribunale del Riesame di Catania, l’auto grigia non rientra nelle indagini e non scagionerebbe di certo la madre di Loris.
Sono in molti, però, a pensarla diversamente. Se una macchina era lì quel giorno e a quell’ora, probabilmente il guidatore potrebbe aver visto la scena e a sua volta potrebbe essere un testimone molto utile ai fini delle indagini. Siccome non ci sono prove dirette che collegano Veronica alla morte del figlio, sono in molti a pensare che quell’uomo potrebbe essere stato un suo complice o ancora peggio, l’effettivo assassino che poi è scappato il più velocemente possibile dal luogo incriminato.
Veronica intanto dal carcere continua a dichiarasi innocente e ad aspettare che giustizia sia fatta.