Non c’è pace a Baghdad, ancora una volta martoriata dagli attentati, che causano un notevole numero di morti e feriti.
All’alba di stamani se ne sono registrati due distinti, che in totale hanno causato la morte di 13 civili ed il ferimento di altri 42. L’attentato più grave è avvenuto nella zona settentrionale della capitale irachena, in un quartiere abitato in larga parte da sciiti, Kāẓimiyya, dove gli sciiti hanno anche un loro mausoleo.
L’esplosione, che è avvenuta in una piazza affollata ha fatto 12 vittime, oltre ai numerosi feriti, ed è arrivata a soli due giorni di distanza dall’altro attentato kamikaze, che sabato scorso vide la morte di 23 persone. In quel caso l’attacco suicida venne portato all’interno di un ristorante, situato nella zona orientale di Baghdad.
Come hanno ribadito le forze di polizia, questo tipo di attentati kamikaze è utilizzato dai terroristi sunniti, affiliati allo Stato Islamico. Questo secondo attentato ha provocato un morto e 4 feriti. Gli attentati terroristici sono arrivati proprio in coincidenza con l’abolizione, da parte di Haider al-Abadi, Primo Ministro iracheno, del coprifuoco, che era in vigore nella capitale da 12 anni, cioè dal 2003, in occasione dell’attacco americano.
Il premier ha ritenuto giusta l’abolizione del coprifuoco, che durava dalla mezzanotte sino alle 5 del mattino di ogni giorno, nonostante le violenze e gli attentati non si siano mai fermati nella capitale irachena. La volontà del governo con questa rimozione, era quella di dimostrare che il Paese si stava avviando verso una “normalizzazione”. Ma il conteggio dei morti continua con una cadenza importante un giorno dopo l’altro. Solamente negli ultimi giorni si sono contate 43 vittime nella giornata di giovedì, poi 45 venerdì e 19 sabato.
Secondo i conteggi statistici in media in Iraq vengono uccise 50 persone al giorno, anche se in alcuni casi, come ad esempio martedì della scorsa settimana, si sono raggiunte le 158 vittime, 137 dei quali giustiziati. In totale nel 2014 i morti in Iraq sono stati oltre 17 mila, un numero veramente impressionante.