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Buenos Aires: 400 mila persone nella marcia di protesta contro Cristina Kirchner per il caso Nisman

In Argentina torna alla ribalta il caso di Alberto Nisman, il procuratore morto un mese fa, che aveva accusato la presidentessa Cristina Kirchner di aver ostacolato una inchiesta riguardante un attentato compiuto nel 1994 contro gli ebrei.

Per protestare contro la Kirchner sono scese per le strade della capitale argentina circa 400 mila persone, secondo una stima fatta dalla polizia locale, che hanno marciato silenziosamente sotto la protezione degli ombrelli, a causa della pioggia incessante che si abbatteva sulla città.

Il governo argentino ha definito questa manifestazione “golpista”, dichiarando che gli organizzatori della marcia hanno lo scopo di “destabilizzare” il governo che guida il Paese. Anche la stessa Kirchner aveva parlato poche ore prima dello svolgimento della manifestazione, ed alla televisione aveva dichiarato che le accuse fatte da Nisman erano un modo per tentare di coinvolgere l’Argentina nel conflitto che si sta svolgendo in Medio Oriente.

Tra le persone che hanno partecipato alla marcia silenziosa, sfidando la pioggia, anche l’ex moglie di Nisman, Sandra Arroyo e le due figlie, di 7 e 15 anni, che sono state riconosciute ed applaudite dalla folla. Per quanto riguarda il numero dei partecipanti alla manifestazione, che la stampa locale ha subito battezzato “la marcia degli ombrelli”, la polizia federale ha comunicato un numero notevolmente inferiore rispetto a quella locale, parlando di 50 mila persone coinvolte. Quel che è certo è che i manifestanti hanno dovuto lasciare striscioni e cartelli di protesta per ripararsi adeguatamente sotto gli ombrelli.

Alberto Nisman era stato trovato morto domenica 18 gennaio 2015, nel bagno di casa sua con un colpo alla testa. Le prime indagini si erano orientate sul suicidio, poi le perizie svolte hanno reso meno probabile questa ipotesi sia per la mancanza di polvere da sparo sulle mani di Nisman, che per la distanza dalla quale è stato esploso il colpo mortale. Il ritrovamento del cadavere è avvenuto alla vigilia della esposizione che Nisman avrebbe dovuto fare in parlamento, in merito alle accuse rivolte contro Cristina Kirchner, che riguardavano l’insabbiamento delle indagini, riguardanti la pista iraniana, per la strage che aveva causato la morte di 85 persone nell’attacco contro la mutua ebraica. L’insabbiamento, secondo Nisman, avrebbe evitato l’interruzione degli scambi economici in corso con Teheran.

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