Confermato da parte dell’INPS (l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale), con un comunicato formale, il ripristino di questo aiuto alle donne disoccupate, volto alla facilitazione del reinserimento delle donne nel mondo lavorativo. La maggiore attenzione è posta nelle zone in cui questo problema del reinserimento è più sentito, ma ci sono maggiori facilitazioni per le aziende che vorranno proporre contratti a tempo indeterminato, rispetto a quelli a tempo determinato.
Dunque di questo bonus si potrà usufruire solo nelle regioni indicate dal decreto, ritenute come “svantaggiate”. Il decreto in questione è il Decreto Ministeriale del 27 Marzo 2008 del Ministro dello Sviluppo Economico, che Poletti ha affermato rimanere valido finchè il Governo in carica avrà finito la redazione della nuova “Carta del Lavoro”, contenente la riforma che renderà effettivi i cambiamenti pronosticati dal Premier Matteo Renzi.
Questi incentivi economici, ha risposto il Ministro Poletti, interpellato dall’INPS, erano previsti dall’articolo 4, commi 8-11, della legge del 28 Giugno 2012, n. 92, e ne è dunque confermata la validità per donne
“di qualsiasi età, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi, residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione europea”.
In pratica, questo bonus consiste in un incentivo economico concesso alle aziende che effettueranno le assunzioni dei soggetti sopracitati, ovvero donne disoccupate per un tempo che supera i sei mesi: se queste risiedono nelle zone indicate dal decreto, l’azienda potrà richiedere un rimborso pari a circa il 50% delle spese a suo carico. Il rimborso, come già stabilito del decreto del Marzo 2008, avrà una validità limitata pari a 12 mesi se il soggetto in questione viene assunto a tempo determinato, mentre è prolungato per altri 6 mesi, per un totale di 18, se questo viene assunto con un contratto a tempo indeterminato.
Le aziende potranno richiedere questo bonus già a partire dal 1 Luglio 2015, che dovrà essere utilizzato per nuove assunzioni, regolarizzazioni, proroghe o trasformazioni di contratti già esistenti. Le regioni interessante nella totalità del loro territorio sono: Basilicata, Campania, Puglia, Sicilia e Calabria. Di un altro gruppo di regioni sono invece specificati solo alcuni territori e comuni, e si tratta di zone di Toscana, Marche, Emilia Romagna, Lazio, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Molise, Piemonte, Valle d’Aosta, Veneto, Abruzzo, Lombardia e infine della Sardegna.
Nel dettaglio, un elenco dei comuni e delle aree che possono usufruire di questo bonus, e di quelle invece escluse, è consultabile nel Decreto del Marzo 2008 di cui sopra, raggiungibile a questo indirizzo del sito ufficiale della Camera dei deputati: