Ormai da qualche mese si sente spesso parlare del “Califfato islamico“: ma da dove ha origine la parola “Califfato”? Ebbene, questo termine trova la propria origine nel vocabolo “Califfo“, parola che in lingua araba viene tradotta con “Khalifa” e che da un punto di vista del significato sta ad indicare colui che svolge le funzioni di vicario.
Se questo è il significato del termine “Califfo” da un punto di vista letterale, da un punto di visto più concreto con tale termine si indica colui che esercita la guida, terrena e spirituale su tutti coloro che si riconoscono nella fede musulmana: ciò deriva dal fatto che egli è il successore di Maometto e suo “facente funzioni”.
Da quanto detto emerge che con il termine “Califfato” si fa riferimento alle varie zone su cui colui che è investito del ruolo di “Califfo” pone in essere il proprio potere, che è di vario tipo: religioso, politico, morale e spirituale. L’area del “Califfato”un tempo arrivò ad essere assai estesa, visto che le zone comprese in essa andavano dalla Persia fino alla Spagna e alla Sicilia, senza dimenticare la zona del Caucaso meridionale e di quella che oggi è l’Afghanistan, che così come quelle prima citate, godevano comunque di una certa autonomia nei confronti dell’autorità centrale.
Questa grande realtà andò poi in eredità all’Impero Ottomano e a quelli che una volta erano territori sotto il potere del “Califfo”si andarono ad aggiungere ampie zone centro-orientali del Vecchio Continente fino a breve distanza da Vienna.
Successivamente alla fine dell’esperienza dell’Impero Ottomano, avutasi al termine del primo conflitto mondiale, la figura del Califfo nella realtà musulmana viene meno: la deposizione dell’ultimo Califfo avvenne ad opera di quello che è da tutti conosciuto come il “padre” della Turchia moderna, ovvero Kemal Ataturk: quest’ultimo, infatti ,depose l’ultimo Califfo nella prima metà degli anni ’20.
Tuttavia l’idea di un ritorno al Califfato è rimasta sempre presente nel variegato mondo islamico e ciò vale anche per quelle realtà che non hanno mai fatto parte del Califfato, come ad esempio l’Indonesia, alcuni paesi che si trovano nell’Africa Centrale e alcune repubbliche dell’ex URSS.
Bisogna inoltre tenere presente come il vero significato del termine “Jihad“, che in italiano viene correttamente tradotto con il termine “guerra santa“, ossia la creazione di un Califfato su scala globale, anche se diversi importanti esponenti del mondo islamico affermano come sia un dovere per il buon musulmano soltanto la “Jihad” di tipo difensivo, ovvero quella da portare avanti nel caso in cui l’Islam si trovi sotto attacco.
Ma perchè l’idea di un ritorno al Califfato è presente ancora oggi tra chi professa la fede musulmana? La risposta va cercata nel fatto che il pensiero dominante è quello secondo cui la frammentazione di cui il mondo islamico è vittima in questo periodo storico sia un qualcosa destinato a non durare a lungo e che la sua causa prima vada ricercata nel periodo coloniale e nel peso politico ed economico che oggi il mondo occidentale esercita sul mondo musulmano.
Ampi settori delle popolazioni dei vari stati islamici vedono i propri governanti come servi del mondo occidentale e come traditori dell’Islam, avendo dato adito al proliferare di stili di vita occidentali.
Tutto questo rende fertile il terreno per il proliferare di gruppi integralisti che agiscono in varie parti del Pianeta con un unico obiettivo: quello del ritorno del Califfato, il quale esercita un forte fascino essendo sorto alla morte di Maometto, quando un suo stretto collaboratore venne insignito del titolo di Califfo, termine di cui abbiamo già dato la definizione.
Tuttavia va messo in luce come coloro che oggi sono rientranti nel novero dei musulmani sciiti, sostengono come tale nomina fosse illegittima, poiché Califfo doveva essere:
“Un discendente diretto del Profeta”.
Per questo motivo il primo a cui riconobbero tale ruolo fu quello che per gli altri Musulmani, oggi rientranti nell’etnia sunnita, fu il quarto Califfo, ovvero un cugino e genero del Profeta.
Da quel momento il mondo sciita ritenne Califfi soltanto i discendenti del quarto Califfo: e l’ultimo ad avere diritto a tale titolo per gli sciiti è stato Al Mahdi: scomparso in modo poco chiaro nella seconda metà dell’800 d.C.
Ad ogni modo, quando si parla di Califfato ci si riferisce a quello riconosciuto dai Musulmani sunniti, poichè gli sciiti costituiscono una minoranza. Da quanto detto emerge che se è vero che se vi è il sogno della restaurazione del Califfato ad unire i Musulmani, a dividerli il problema relativo di chi riconoscere come Califfo.