A seguito di numerose ricerche eseguite sui macachi, primati con fisiologia abbastanza simile a quella umana, gli scienziati statunitensi sono finalmente giunti alla formulazione di un farmaco in grado di contrastare la tanto temuta infezione che ha mietuto un numero incredibile di vittime soprattutto tra gli anni ’80 e ’90.
Il farmaco realizzato, chiamato eCD4-Ig, è risultato estremamente efficace nel bloccare il virus dell’HIV nei macachi, anche ad alte concentrazioni e ad esposizioni ripetute al virus.
La notizia, pubblicata sulla rivista di settore “Nature“, afferma che il farmaco risulta valido contro ogni ceppo virale dell’HIV, perché il virus agisce entrando nelle cellule dell’organismo servendosi di due particolari recettori; grazie all’azione dell’eCD4-Ig, tali recettori riconosciti dal virus vengono bloccati e resi inutilizzabili. In questo modo il virus non trova i siti di aggancio per poter infettare le cellule e, conseguentemente, non può innescare i processi di replicazione virale che scatenano i sintomi della malattia.
La peculiarità di questo farmaco è quella di non bloccare un solo recettore ma entrambi, per questo motivo chiude le porte a qualsiasi ceppo dell’HIV, sia che si tratti del ceppo umano, sia che si tratti di quello che infetta il macaco.
Lo straordinario risultato ottenuto nella lotta contro l’AIDS dai ricercatori statunitensi permette di ottenere contemporaneamente due importantissimi traguardi: da un lato vi è una potente ed efficace lotta al virus che garantisce la protezione a lungo termine, dall’altro, invece, il controllo dell’infezione e della diffusione virale, permetterà negli anni di ridurre sensibilmente la diffusione, poiché progressivamente si ridurrà il numero di soggetti affetti dalla malattia, così come il numero di individuo che possono diventare potenziali serbatoi di trasmissione.
Inoltre, l’azione del farmaco così come è stata spiegata dagli scienziati che l’hanno realizzato, potrà essere anche una forma di terapia utile ai pazienti malati cronici di AIDS, che ne vedranno una remissione sintomatologica.
[…] In un Paese dove la tendenza è tagliare soldi alla ricerca, si potrebbe pensare che gli studi e le scoperte non vengano fatti. Succede invece che in alcuni centri, come l’International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology (Icgeb) di Trieste in collaborazione con l’università di Modena e il Généthon di Parigi, venga svelato dove si nasconde il virus dell’HIV. […]